Migliaia di persone hanno occupato ieri il centro di Gijón nelle Asturie. Nonostante non fosse stato convocato uno sciopero, circa diecimila persone hanno marciato con lo slogan “Mai più un licenziamento o una chiusura nelle Asturie”.
La convocazione della piattaforma aveva al centro le imprese in difficoltà e il corteo è arrivato di fronte al Municipio. In testa al corteo i lavoratori della Gijon Tenneco.
Da mesi molti lavoratori nella regione settentrionale della Spagna si sono convocati in assemblee auto-organizzate per difendere il loro posto di lavoro e i loro diritti.
Le Asturie stanno cominciando a perseguire un diverso modo di sindacalismo. “Desideriamo che siano i lavoratori a prendere direttamente le loro decisioni”, ha detto leggendo un manifesto di rivendicazioni Isaac Perez, del comitato di fabbrica della Tenneco, aggiungendo che “nessuno può negoziare o firmare nulla per nostro conto”.
Dall’impianto della Tenneco, situato nel comprensorio dell’Alta Pumarín, è partita una lunga colonna di manifestanti. Poi una barricata di pneumatici ha bloccato il traffico sulla grande arteria Sanz Crespo. La polizia antisommossa ha protetto la sede del Partido Popular in Garaya Alvarez, dove la protesta è però sfilata senza incidenti.
In Plaza Mayor sono state lette le adesioni alla piattaforma da parte dei vari comitati di fabbrica delle varie aziende in crisi nelle Asturie: Coca Cola, Cucine Asturiana, Benito Systems, Subappalti Hunosa, Zebrano, Central Macello, Lavanderia Cabuenes, General Dynamics, Rubiera Predisa, Starglass, Cajastur ma anche l’Assemblea degli studenti. Ad essi si è unita una moltitudine di collettivi, inclusi i pensionati e i gruppi di lavoratori autonomi al grido di “Viva la lotta dei lavoratori”.
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