Mobilitazione questa mattina a Roma in Piazza del Gesù, davanti alla sede della Commissione di Garanzia Sciopero, a cui hanno partecipato numerosi delegati e delegate sindacali con lo striscione: “LA REPRESSIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO DISTRUGGE LAVORO E SERVIZI”.
Il presidio è stato organizzato dall’USB come protesta contro le richieste avanzate dalla Commissione, che con lettera firmata dal presidente, Roberto Alesse, invitava a non scioperare durante il semestre di presidenza italiana dell’UE e durante l’Expo 2015.
Nel corso della manifestazione, una delegazione USB ha incontrato il presidente Alesse ed altri commissari.
L’USB ha stigmatizzato i comportamenti della Commissione riguardo alle sanzioni comminiate a lavoratori e rappresentanti sindacali in occasione di scioperi nel TPL a Genova e Firenze, e le interpretazioni estensive della legge sullo sciopero – già una delle più restrittive in Europa – tra cui spicca il recente intervento all’aeroporto Marco Polo di Venezia, dove sono stati precettati gli addetti cargo in quanto avrebbero bloccato “beni di alto valore”.
L’USB ha invitato la Commissione a valutare come la legge 146 del 1990 non sia più adeguata alla fase attuale del Paese, con una drammatica crisi in atto nei servizi e nei trasporti che sta producendo forti perdite occupazionali, progetti di privatizzazioni e tagli ai salari e ai diritti, nonché un enorme tasso di precarietà. In questa condizione, invece di salvaguardare i diritti costituzionalmente garantiti, come quello dello sciopero ed alla mobilità, una pedissequa osservanza delle normative rischia di salvaguardare imprenditori e manager, privati e pubblici, che stanno operando la distruzione dei servizi all’utenza.
La Commissione ha ribadito che il proprio operato si muove nel solco di quanto stabilito dalle normative ed ha inoltre annunciato l’avvio di un’attività ispettiva riguardo ad alcuni comportamenti di parte datoriale che starebbero esacerbando il conflitto nei luoghi di lavoro.
In merito alla “tregua sindacale”, la Commissione ha preso atto della posizione fortemente negativa dell’USB, prima ed unica organizzazione ad aver per ora risposto alla richiesta avanzata, riservandosi di intervenire a salvaguardia dell’Expo.
L’USB ha infine reso noto che la protesta odierna è solo l’inizio della messa in discussione di una legge ormai datata e inadeguata e che coinvolgerà le forze politiche e parlamentari per la profonda trasformazione della normativa.
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