Conferenza pubblica a Taranto dove l’Unione Sindacale di Base (secondo sindacato all’Ilva) ha reso nota la sua costituzione di parte civile nel processo contro i vertici dell’Ilva. “Ci costituiamo parte civile nei confronti degli imputati del processo per disastro ambientale a carico del siderurgico del prossimo 19 giugno – ha affermato il coordinatore dell’Usb alla’Ilva Francesco Rizzo – soprattutto in relazione agli infortuni mortali”.
Alla conferenza oltre a Rizzo, sono intervenuti, Pierpaolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale Usb, Umberto Fascetti, esecutivo nazionale Usb, Pino Pellegrini, federazione Usb Puglia, gli avvocati Mario Soggia e Francesco Nevoli, dell’Ufficio giuridico del sindacato. Presenti inoltre delegati Rsu Usb Ilva di Taranto e delegati Usb del mondo del lavoro pubblico e privato della Puglia.
Rizzo, ha spiegato che:“Per l’Ilva urge una soluzione. I decreti fatti dal governo per portare sicurezza hanno in realtà portato a fare dei passi indietro. La mancanza dei fondi ha causato una minore manutenzione degli impianti. Per questo vorremmo che non si perdesse più tempo. Il governo deve garantire il futuro dell’azienda con una produzione di qualità accompagnata dal rispetto dell’ambiente”.
L’esproprio e nazionalizzazione dell’azienda sono le rivendicazioni del sindacato, anche secondo Pino Pellegrini, federazione Usb Puglia, che cocnlude: ”Finalmente possiamo dire la nostra, dopo aver passato quasi due anni senza riconoscimenti, trascorrendo giorni e sere davanti ai cancelli, ora possiamo esporre i nostri progetti. L’azienda deve tornare nelle mani della collettività, ci vogliono le risorse per far decollare il piano di risanamento, che deve assicurare lavoro sano e sicuro, per dare giustizia ad un territorio che è stato massacrato”.
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