A Rho ieri le “belve precarie” hanno tirato fuori gli artigli contro il lavoro gratuito di Expo 2015 scorrazzando per le vie della città e segnalando i centri del reclutamento dei “volontari” lavoratori gratuiti per la grande baracconata di Expo 2015.
Gli attivisti del Centro Sociale Sos Fornace e del Punto San Precario di Rho hanno fatto tappa inizialmente al CentRho (principale Infopoint cittadino e centro di irradiazione della propaganda legata al lavoro gratuito di Expo) distribuendo volantini e speakerando, per poi dirigersi verso l’auditorium comunale dove hanno sede gli uffici del Ciessevi terminando infine con un corteo colorato e comunicativo nella piazza della Stazione FS.
Expo 2015 S.P.A. e Ciessevi hanno siglato il “Programma Volontari per Expo” al fine di reclutare i volontari per i 6 mesi di Esposizione Universale, in particolare, Ciessevi accoglierà le candidature degli aspiranti “volontari” occupandosi quindi dell’attività di intercettazione e orientamento.
Nell’accordo del 23 Luglio 2013 fra Expo e sindacati confederali per il periodo dell’Esposizione è previsto il reclutamento di 18.500 volontari.
I volontari svolgeranno mansioni del tutto omogenee a quelle normalmente affidate a stewart, hostess o guide turistiche: si tratta quindi di attività solitamente remunerate. Il volontariato è quindi lavoro gratuito e i volontari sono lavoratori non pagati!
A 331 giorni dal suo inizio, Expo si sta manifestando per quello che realmente è: una grande gabbia per il precariato che vorrebbero rinchiudere e soggiogare per sei mesi nel nome dei profitti indiscriminati, delle rendite e delle speculazioni.
Con i recenti arresti ai vertici di Expo 2015 e di Infrastrutture Lombarde spa, che hanno svelato l’esistenza di un cartello di imprenditori, funzionari pubblici e politici corrotti per pilotare e spartirsi gli appalti, dimostrano chiaramente che la finalità di Expo non è “Nutrire il pianeta” , ma ingrassare le cordate di poteri politico-economici che fanno riferimento a Legacoop e Compagnia delle Opere.Grandi eventi e Grandi opere portano con se grandi affari e tangenti (come dimostrano i recenti fatti di Venezia) e sono fondate sullo sfruttamento del lavoro precario e ora del lavoro gratuito.
Per cui pensare – come dichiara pubblicamente Ciessevi – ad “Expo come un’opportunità unica per il Volontariato italiano di espressione delle proprie caratteristiche di partecipazione, solidarietà e pluralismo” oppure per “proporre nuovi modelli economici e sociali, inclusivi e solidali, che vanno al di là dei particolarismi e che richiamano tutti a una responsabilità personale e sociale di pensiero e azione” è del tutto ipocrita e privo di fondamento.
La verità è che con la scusa delle finalità filantropiche di Expo 2015 si introduce una forma di sfruttamento del lavoro, neanche a basso costo, ma addirittura gratuito!
È arrivato il momento di tirare fuori gli artigli perché la vera faccia di Expo sta iniziando a palesarsi, il grande evento come strumento ideologico per dare legittimità a politiche del lavoro che tolgono ai precari ogni possibilità di far valere i loro diritti, il grande evento come catalizzatore di immaginari accattivanti volti esclusivamente a rifare il trucco a un capitalismo che in questa occasione vuole presentarsi con la faccia bonaria di Foody, la mascotte che dovrebbe rappresentare i temi fondanti dell’Esposizione Universale…
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