Il giorno 15 di settembre i lavoratori e le lavoratrici aderenti all’UNIONE SINDACALE di BASE Lavoro privato si asterranno dal lavoro per 4 ore per protestare contro la negazione del diritto alla rappresentanza e della democrazia nel posto di lavoro e contro l’accordo del 16 giugno 2014.
Sono chiare a tutti, Istituzioni territoriali, cittadini, lavoratori e lavoratrici dipendenti, management aziendale e candidati a sindaco della città, le motivazioni che hanno spinto l’USB a proclamare questa prima azione di sciopero.
Esse riguardano la gestione passata dell’azienda, quella attuale, il suo futuro, la democrazia nei posti di lavoro e, principalmente, la necessità di sospendere e di rivedere il Piano di rientro sottoscritto da tutte le OO. SS presenti in azienda esclusa, ovviamente, l’USB, che prevede:
il taglio del salario pari al 9% dell’orario contrattualizzato e il 25% di quello aziendale;
il licenziamento “volontario” di otto lavoratori;
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l’aumento delle flessibilità e produttività sempre ovviamente solo a carico del personale operativo.
Un Piano di rientro basato esclusivamente sul taglio dei salari e sull’aumento dei carichi di lavoro; allo stato attuale nessun intervento credibile per coprire gli oltre 26 mln di euro di debiti che hanno costretto la società a richiedere un ulteriore spostamento di data, al 24 di ottobre, per assolvere ai propri compiti e scongiurare il fallimento.
180 lavoratori e lavoratrici, su un totale di 329, hanno sottoscritto la nostra proposta che prevede l’apertura di un confronto serio per individuare un percorso condiviso per rendere sostenibile il bilancio aziendale senza fare ricorso a strumenti che mortificano uomini e donne dipendenti di questa azienda e le loro famiglie.
L’Amministratore unico di ATAM, invece, sembra più preoccupato ad impedire all’USB (quindi al 15% dei dipendenti) di avere la possibilità di confrontarsi sul futuro dell’azienda continuando ad intrattenere relazioni industriali con rappresentanti sindacali, tra i quali molti rappresentanti di loro stessi, applicando l’infame accordo sottoscritto a giugno che priva una quota importante del salario a 321 padri di famiglia.
Prof. Gatto, ma lei c’è o ci fa?
Lo sforzo richiesto ai lavoratori e alle lavoratrici non servirà a nulla se la Regione Calabria e il Comune non faranno quello che è giusto fare e cioè, pagare i crediti e ricapitalizzare l’azienda.
Si attua un Piano di rientro per la parte che riguarda il tagli del salario, i licenziamenti, l’aumento delle flessibilità ecc., senza avere la certezza che le parti Istituzionali responsabili del disastro economico dell’azienda, insieme ai tanti che si sono alternati alla sua guida, continuano a non assumersi le proprie responsabilità ne a formalizzare credibili impegni nel merito delle risorse che la Regione Calabria e i Comune dovrebbero garantire.
All’interno di questa intricata situazione si consuma un’ulteriore beffa rappresentata dal possibile fallimento dell’azienda che si sommerebbe al danno dell’attuale taglio ai stipendi attuato con il sostegno dei sindacati complici.
Le quattro ore di sciopero proclamate per il 15 di settembre sono solo la prima fase di una lotta che l’Unione Sindacale di Base affronta perché vuole riconsegnare ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto alla rappresentanza intesa come partecipazione con vincolo di mandato, il diritto di decidere in piena autonomia del loro futuro e della loro condizione nei posti di lavoro e quindi, ripristinare la democrazia che tanto bene ha fatto al movimento dei lavoratori.
LE LAVORATRICI E I LAVORATORI HANNO GIÀ DETTO A CHIARE NOTE DI NON ESSERE DISPONIBILI A PAGARE I DEBITI PRODOTTI DA CHI A GESTITO L’AZIENDA FINO A PORTARLA AL FALLIMENTO!!!
DIFENDEREMO LA NOSTRA AZIENDA DA CHI PENSA DI POTERCI TOGLIERE SALARIO, DIRITTI E DIGNITÀ E PER GARANTIRE AI CITTADINI DI REGGIO CALABRIA IL DIRITTO ALLA MOBILITÀ.
SCIOPERO DI 4 ORE IL 15 SETTEMBRE 2014
Lo sciopero sarà articolato con le seguenti modalità:
personale viaggiante dalle ore 11.00 alle ore 15.00
personale officine, uffici e impianti fissi 4 ore a fine turno.
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