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Renzi contestato a Bari e Taranto. “Sull’Ilva in campo solo due posizioni: Confindustria e Usb”

Renzi ieri era in Puglia. Ma se pensava ad un giro trionfale è stato bruscamente smentito, soprattutto a Taranto dove la questione dell’Ilva continua a rimanere il fattore decisivo sul futuro del lavoro, della salute e del territorio e della gente che vi ci abita e che vi lavora. L’Unione Sindacale di Base insieme alle altre forze sociali e sindacali del territorio pugliese, aveva organizzato una doppia contestazione contro la visita del premier Renzi  in Puglia. La prima al di fuori della Fiera del Levante a Bari dove in mattinata era arrivato il premier per intervenire. Mobilitazione anche di studenti, precari e lavoratori con indosso maschere bianche con la scritta ‘disoccupato’. Sotto lo striscione “Matteo stai sereno. La seconda contestazione è avvenuta invece a Taranto da parte soprattutto dei lavoratori dell’Ilva. Nel corso della visita a Taranto, blinadata da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa, c’è stato anche un incontro in Prefettura con le rappresentanze sindacali  dei lavoratori. Qui di seguito un comunicato di resoconto dell’incontro da parte dell’Usb dell’Ilva:

Evidentemente le tante battaglie ed iniziative messe in campo come USB, in ultimo l’annunciata manifestazione a Bari in occasione della Fiera del Levante, hanno “costretto” Renzi a modificare la sua agenda ed a confrontarsi sulle drammatiche problematiche tarantine, dentro e fuori la fabbrica, e sulle proposte e soluzioni che da tempo come USB portiamo avanti.

All’incontro, tenutosi presso la Prefettura e durato oltre due ore, hanno partecipato Rappresentanti sindacali, Confindustria, Confcommercio, i Sindaci di Taranto e di Statte.

Come USB abbiamo denunciato la “latitanza” dello Stato da 26 mesi ad oggi, chiarendo, a differenza degli altri interlocutori presenti, che i 6 Decreti emanati non sono serviti né a migliorare la situazione né a stabilizzarla, anzi la stessa è peggiorata. Oggi lo stabilimento viene mantenuto in piedi grazie al sacrificio quotidiano dei lavoratori di ILVA e Appalto ILVA che sono costretti a lavorare in condizioni di estrema precarietà ambientale, di sicurezza ed economica.

Abbiamo invitato Renzi a visitare l’ILVA per rendersi conto di persona di quale situazione reale si vive dentro lo stabilimento e nella città.

Abbiamo ribadito che lo Stato deve intervenire “nazionalizzando”, perché non crediamo che ci siano “benefattori” stranieri pronti ad investire miliardi di euro nel risanamento dell’ILVA, visto tra l’altro la possibilità che hanno nei loro paesi di produrre senza il rispetto di normative su ambiente e salute e con un costo del lavoro dieci volte più basso.

Abbiamo detto un NO assoluto al progetto “Tempa Rossa” e ad altre proposte che mirano ad aggravare la drammatica condizione di devastazione dell’intero territorio, ribadendo che Taranto ha bisogno di un progetto politico di deindustrializzazione a medio termine che consenta di creare alternative agli insediamenti industriali, partendo dalle risorse naturali e dalle nostre bellezze.

Per quanto riguarda i cittadini, le associazioni e i comitati che protestavano al di fuori della Prefettura, abbiamo detto al Presidente del Consiglio che, pur non condividendo le loro posizioni in merito alla questione ILVA, consideriamo sacrosanta la rivendicazione degli stessi sulla tutela dell’ambiente e della salute. In merito a ciò abbiamo fatto notare come oramai le “collette” fatte in favore di nostri colleghi e familiari colpiti da malattie sono all’ordine del giorno.

Il Presidente Renzi, al termine dell’incontro, ha dichiarato che al tavolo di fatto le posizioni in campo erano due, quella di Confindustria e quella di USB.

Il Presidente del Consiglio, inoltre, ha accettato l’invito rivoltogli dal Coordinatore USB Francesco Rizzo rendendosi disponibile a tornare a Taranto e visitare l’Ilva entro la fine dell’anno. Staremo a vedere!!

Sulla proposta di un piano di deindustrializzazione del territorio, pur considerando la validità di detta proposta, ha sottolineato l’importanza di mantenere comunque un solido apparato industriale nel paese.

Per il resto il Presidente Renzi ha mantenuto una posizione vaga e senza assumere impegni precisi, non chiarendo nei fatti quali sono le reali intenzioni del Governo per il futuro dei Lavoratori Ilva e Appalti e della città di Taranto.

In attesa di risposte concrete e ben consapevoli che l’incontro odierno “strappato” a Renzi rappresenta solo una tappa del percorso intrapreso, come USB continueremo senza il minimo indugio e con ogni mezzo la mobilitazione per ottenere il sacrosanto diritto a VIVERE e LAVORARE in un AMBIENTE SANO, in una FABBRICA SICURA con il GIUSTO REDDITO

 

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