Inaccettabile quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri a 37 lavoratori e lavoratrici del CEM di Roma, il Centro di Educazione Motoria destinato ai ragazzi disabili, fino a poco tempo fa gestito dalla Croce Rossa ed oggi, per effetto della privatizzazione progressiva della CRI, gestito dalla ASL RMD: con 37 “asettiche” telefonate si è posto fine al rapporto di lavoro dei dipendenti, che dall’oggi al domani si trovano senza stipendio.
“Il processo di smantellamento di questo pezzo importante di welfare del nostro Paese, fortemente voluto dall’Amministrazione CRI, non può che produrre questi allucinanti effetti – dichiara Massimiliano Gesmini della USB Pubblico Impiego – licenziamenti e abbassamento degli standard assistenziali che ‘giustificano’ l’esubero del personale”.
“Oltretutto i 37 licenziamenti al CEM di Roma avvengono proprio nella giornata mondiale delle persone disabili. Una amara beffa – denuncia il sindacalista – se si pensa che questo servizio è dedicato proprio alla disabilità. E i licenziamenti sono destinati ad aumentare in modo esponenziale, se il Governo non interverrà urgentemente per prorogare i termini del decreto 178/2012, che prevede la soppressione dell’ente pubblico dal 1° gennaio 2015. Sono infatti 3.000 i lavoratori che da quella data non avranno più un posto di lavoro”.
“Per questi motivi l’USB P.I. CRI ha già avviato le procedure necessarie per la proclamazione dello sciopero di tutti i lavoratori CRI – conclude Gesmini – e metterà in atto tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione necessarie ad interrompere questo devastante processo”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa