Sono giunti al nono giorno di sciopero i lavoratori della Rossi Transword s.r.l,, addetti alla movimentazione merci presso il centro agroalimentare di Roma, che dal 12 febbraio scorso sono in lotta contro i licenziamenti intimati dalla società.
Nel ritenere tali licenziamenti del tutto ingiustificati, l’USB e i lavoratori, riuniti in assemblea, hanno respinto al mittente la proposta avanzata dalla Rossi Transword di rinviare i licenziamenti alla prossima settimana in cambio della rinuncia a cinque giorni di lavoro al mese per tutti i lavoratori coinvolti.
Silenzio a da parte della Regione Lazio e di Roma Capitale, i maggiori azionisti del CAR, malgrado il richiamo dei lavoratori ad assumere le proprie responsabilità ed evitare il protrarsi del disagio sociale, nonché il fermo dell’attività della logistica all’interno del CAR.
L’USB ricorda ricorda che il CAR, con il consenso della Regione Lazio, dopo un accordo sindacale con la Rossi Transword ha investito circa 300.000 euro di soldi pubblici per la gestione del servizio, oltre ad azzerare per 6 anni il canone d’affitto dei locali magazzino, a fronte del mantenimento dei posti di lavoro.
Per l’USB Lavoro Privato, è indispensabile intervenire affinché il Centro Agroalimentare di Roma, una delle più importanti strutture europee per la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli ed ittici, smetta di essere luogo di sfruttamento e di irregolarità, a cominciare da questa giusta vertenza.
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