Centinaia di persone hanno partecipato ieri alla manifestazione organizzata dall’Usb di Bologna e da diverse forze politiche e sociali cittadine contro i tagli e le privatizzazioni decisi dall’amministrazione comunale a guida Pd. Una manifestazione senza tensioni ma piena di contenuti che da piazza XX settembre è giunta in piazza San Francesco. Come sottolineato dal comunicato di indizione, una manifestazione per i beni comuni e contro i tagli e le privatizzazioni che sono diretta applicazione delle politiche dell’Unione Europea nelle Amministrazioni locali sulla pelle dei lavoratori e dei settori più deboli della popolazione. E la giunta Merola, per coprire un buco di bilancio di 54 milioni di euro, ha in questi mesi messo in campo una serie di misure come la privatizzazione di Seribo, la società pubblica che si occupa di ristorazione nelle scuole, la vendita delle azioni di Hera, una delle più grandi multiutility dell’energia in Italia, la vendita di patrimonio pubblico che continua da anni a discapito di una emergenza abitativa crescente. E proprio una vasta gamma di lavoratori del pubblico impiego e del lavoro privato, di disoccupati e studenti, sfrattati e occupanti di case ha dimostrato che queste misure non saranno attuate senza una grande opposizione in città. Come dimostrato dai fatti di questi anni, questo tipo di misure ha provocato una situazione sempre più difficile in città, e spesso la risposta e la protesta dei settori precarizzati, come per esempio i lavoratori delle cooperative sociali o i precari del Comune. Alla manifestazione hanno aderito la Federazione USB di Bologna, Asia USB, CSA Lazzaretto, Ross@, Rete dei Comunisti, Noi Restiamo, Labas, Social log, Comitato Acqua Bene Comune, ADL Cobas, partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori.
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