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Riuscito il secondo sciopero dei ferrovieri della Dtp di Roma

Notevole riuscita della seconda iniziativa di sciopero, dopo quella dello scorso 20 febbraio, indetta dall’USB Attività Ferroviarie di Roma e Lazio, stavolta in concomitanza di analoga proclamazione di altre sigle sindacali regionali.
In attesa di dati definitivi generali (con attestazione presumibile al 30% di adesione) registriamo adesioni dell’oltre 90% in diversi impianti della Manutenzione Infrastrutture DTP Roma, il che conferma la giustezza della nostra azione di mobilitazione del settore a contrasto delle politiche societarie. 
Una seconda azione di sciopero con obiettivo immediato la denuncia di illegittimità dell’accordo del 28 gennaio 2015, siglato dalle sole OOSS FIT/CILS e FILT/GCIL, che introduce pesanti peggioramenti della condizione di lavoro dei ferrovieri della Manutenzione Infrastrutture  DTP Roma con l’obbligo di prestazioni straordinarie notturne, e soprattutto sancisce l’abolizione della contrattazione, prevista dalla normativa contrattuale e da accordi nazionali di settore, sulle ricadute dell’organizzazione del lavoro sul personale del settore.
Durante la mattinata di sciopero una rappresentanza dei lavoratori della DTP Roma ha svolto un presidio davanti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e una delegazione di ferrovieri esponenti di USB è stata ricevuta dalla vice sottosegretaria dr.ssa Maria Teresa Di Matteo, dal vice capo gabinetto dr. Maurizio Battini , e dal responsabile dell’osservatorio sindacale dr. Francesco Guarete.
Durante il colloquio la nostra delegazione ha avuto modo di illustrare i temi dello sciopero dettagliando le gravi criticità derivanti dalle scelte societarie, evidenziando come la politica degli appalti delle attività generi disoccupazione nel settore, peggioramento delle condizioni di lavoro con gravi ripercussioni sulla sicurezza e sulla professionalità dei lavoratori della Manutenzione Infrastrutture, oltre al netto depotenziamento della capacità produttiva degli impianti di RFI dovuto alla carenza e obsolescenza di mezzi d’opera.
Riteniamo importante la riapertura del canale di comunicazione tra USB e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dopo l’interruzione, a causa dei fatti giudiziari recentemente intervenuti, del dialogo già aperto con il precedente ministero Lupi.
Una interlocuzione quella con il ministero che in parte sana il vulnus di democrazia che registriamo nel sistema delle relazioni industriali in RFI DTP Roma, come in tutte le altre strutture organizzative della società a livello nazionale, in cui la dirigenza fa strame della normativa vigente contando sull’ appoggio autoreferenziale di una minoranza della rappresentanza sindacale dei ferrovieri.
E’ nostra intenzione agire propositivamente il dialogo aperto oggi presso il ministero, non rinunciando nel contempo al nostro progetto di mobilitazione dei ferrovieri per la crescita del fronte di opposizione interno alle società del Gruppo FSI, per la difesa delle condizioni di lavoro, dei livelli occupazionali e di sicurezza, della democrazia sindacale, e delle ferrovie come Bene Comune del Paese.

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