Il premier israeliano Netanyahu non è un ospite gradito nel nostro paese. Le reti di solidarietà con il popolo palestinese hanno organizzato diverse azioni di protesta per manifestare pubblicamente il loro sostegno all’autodeterminazione e alla libertà dei palestinesi, ma anche per dire un no chiaro e tondo al vertice tra Italia- Israele e ai vertici dei mercanti di morte. Tra sabato 30 novembre e lunedi 2 dicembre – i giorni della conferenza intergovernativa tra Italia e Israele – sono previste manifestazioni a Torino e a Roma.
L’Italia è il quarto partner commerciale di Israele, col quale ha stretto numerosi accordi di cooperazione, commercio e ricerca in vari campi tra cui: esportazioni di gas israeliano, produzione di energie rinnovabili, comparto aerospaziale, sicurezza informatica, Expo 2015 di Milano, agricoltura innovativa, ricerca biomedica e compravendita di sistemi di sorveglianza di produzione israeliana (usati nella costruzione del Muro dell’Apartheid e destinati ad essere installati sulle coste delle grandi isole e del meridione italiano contro i migranti!).
Il governo Letta-Alfano da una parte impone misure di austerità e di riduzione della spesa pubblica, incurante della disoccupazione crescente, dall’altra destina fondi sempre più ingenti alla cooperazione con Israele, soprattutto in campo militare. Tutto ciò avviene mentre “l’Oasi democratica del Medioriente” accresce in modo esponenziale la sua politica razzista, colonialista e aggressiva nei confronti del popolo palestinese.
La colonizzazione sionista della Palestina e la pulizia etnica non si sono mai fermate e procedono anche perché la comunità internazionale, tra cui il nostro paese, sono silenti. Dopo aver espropriato il 78% del territorio storico palestinese per insediarvi uno “stato”, che è senza confini ufficiali e senza Costituzione, Israele, continuando la sua politica di apartheid non rispettando il diritto al ritorno sancito anche dall’ONU, prosegue con i piani di deportazione forzata della popolazione palestinese. Con il Piano Prawer-Begin circa 70.000 beduini del Negev, nel sud della Palestina storica oggi Israele, verranno deportati dalle terre dove hanno vissuto per decenni e secoli, come già sta accadendo alle comunità beduine e ai contadini delle colline a sud di Hebron, nella Valle del Giordano e ad Est di Gerusalemme: il tutto in violazione della IV Convenzione di Ginevra.
Contro il IV Incontro annuale bilaterale Italia – Israele, che si terrà a Roma il 2 dicembre, e in sostegno alla MANIFESTAZIONE NAZIONALE a Torino il 30 e 1 dicembre (partenza ore 14.00 ex Stazione Ceres), a Roma le realtà romane in sostegno della Palestina convocano due appuntamenti di protesta:
– Sabato 30 novembre, dalle ore 15,30 presidio/manifestazione in piazza Madonna di Loreto (nei pressi della Colonna Traiana, Piazza Venezia)
– Lunedì 2 dicembre dalle ore 13, presidio/manifestazione ai Giardini di Castel Sant’Angelo, assediamo il vertice Italia – Israele
COORDINAMENTO “NETANYAHU NON GRADITO”
vedi anche:
Netanyahu non gradito. L’Italia non sia complice di Israele
Gli apparati israeliani scappano da Torino. Il vertice si farà a Roma
Italia- Israele: no al vertice della vergogna
Vertice Italia-Israele. Le proteste si moltiplicano
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piero deola
Gli italiani non vogliono Netanyahu ma lui è tranquillo perchè con il governo che gli stessi non hanno eletto,fa affari,vende e compra armi e piazza sionisti in Parlamento.
Quindi la contestazione va fatta al Parlamento e all’amico affezionato di Israele Napolitano disinvolto portatore della kippah.