“La ripresa del tavolo di trattativa del 7 maggio scorso ha fatto emergere come l’Amministrazione sia ancora troppo lontana dalle richieste e dai bisogni dei dipendenti capitolini in generale e delle educatrici e delle insegnanti in particolare”, dichiara Massimo Reggio, RSU dell’USB di Roma Capitale.
Prosegue Reggio: “A nulla sono valsi gli incontri precedenti e il tentativo di conciliazione in Prefettura che ha preceduto la trattativa. L’USB e tutte le altre sigle sindacali hanno accettato la sfida dell’Amministrazione sulla predisposizione di documenti alternativi all’atto unilaterale. Ma degli articolati proposti e delle piattaforme presentate non è stato preso in esame alcunché, con l’Amministrazione a riproporre gli stessi modelli organizzativi e di erogazione del salario accessorio. Sulle scuole e sui nidi, poi, al di là del ravvedimento sulla sostituzione della prima educatrice assente, dovuto più ad implicazioni di natura legale e di garanzia della sicurezza dei bambini, Roma Capitale è rimasta ferma sull’aumento dei carichi di lavoro e sulla richiesta di aumento dell’orario di lavoro delle insegnanti”.
“Sul tavolo la parte sindacale compattamente ha dato avvio a una profonda revisione della proposta portata dall’Amministrazione – evidenzia Reggio – questo mentre sono in programma diversi scioperi (il primo il 12 maggio indetto da USB e USI ed uno il 27 maggio indetto da CGIL e CISL) e mobilitazioni del personale capitolino. Proprio per dar maggior forza e prova di unità, lanciamo un appello a tutte le sigle sindacali per uscire dal pantano di questa trattativa, affinché convergano su una data dello sciopero che sia concordata tra tutti, diversa da quelle già proclamate, e che coinvolga possibilmente anche le altre famiglie professionali”, conclude l’RSU dell’USB.
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