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Nola. Il tribunale legittima il licenziamenti da parte della Fiat/Fca

Sentenza assurda ieri presso il tribunale del Lavoro di Nola. I magistrati dovevano decidere in merito alla legittimità del licenziamento di 5 operai della Fiat di Pomigliano. Tutti iscritti al Si Cobas. Tra loro anche il “ mitico” Mimmo Mignano, l’operaio rimasto 6 giorni su una gru per disturbare l’inaugurazione della Metro di Piazza Municipio in cui sarebbe dovuto intervenire il premier Matteo Renzi.

I fatti discussi risalgono al giugno dell’anno scorso quando nel giorno dei funerali di Maria Baratto, una operaia in cassa integrazione suicidatasi, misero in scena nel parcheggio dello stabilimento di Pomigliano il suicidio di un fantoccio con il volto di Marchionne. Licenziati in tronco.

Per il giudice D’Antonio il licenziamento è legittimo perché i 5 hanno leso «l’immagine della società e del suo amministratore delegato nei confronti dei dipendenti».

In pratica per la signora D’Antonio , anche dopo il quarto suicidio in pochi mesi di cassintegrati Fiat , non è legittimo protestare contro la proprietà.  Sul tragico suicidio della quarantasettenne Maria vi sarebbe pure da aggiungere che la cig era giunta per lei dopo anni passati al Reparto Confino di Nola.

Anche i 5 operai licenziati erano già da tempo reclusi presso il Reparto Confino dove ancora attualmente vi sono 20 lavoratori sgraditi.

Si perché nella Fiat di Marchionne chi protesta, chi reclama i propri diritti, chi cerca di organizzare i propri colleghi alla lotta viene confinato a Nola in reparti dove è impossibile lavorare ma si è però costantemente monitorati dai quadri aziendali . Come in un Grande Fratello televisivo.

Per alcuni dei licenziati non è il primo licenziamento che ricevono dalla Fiat, per Mignano è addirittura il quinto, ma tutte le altre volte la magistratura del Lavoro ha sempre reintegrato i lavoratori dando torto alla Società.

Cosa è cambiato adesso rispetto alle altre volte? Tenendo presente che altri licenziamenti erano avvenuti a seguito di proteste ben più dure dell’ultima che in effetti aveva le caratteristiche più della goliardata satirica che di un vero presidio di lotta.

La verità è che il Renzismo va ad inserirsi in un quadro culturale già fortemente sbilanciato a favore delle aziende contro i lavoratori e a tale quadro ideologico non si sottrae evidentemente nemmeno la Magistratura del Lavoro. Fino a fine degli anni 90 le sentenze dei tribunali del Lavoro vedevano i lavoratori vincere contro le Aziende per l’80% dei casi. Nemmeno 20 anni dopo il rapporto percentuale è completamente ribaltato. 7/8 volte su 10 l’odierna magistratura dà ragione alle Aziende.

Adesso comunque i 5 operai dovranno metabolizzare in fretta la sconfitta giudiziaria ( con tutti i drammi personali e familiari che ne conseguono)e ricominciare a lottare. Il SI Cobas ha indetto per Domenica pomeriggio alle 17 una assemblea di solidarietà presso l’Ex Asilo Filangieri e sono già tante le adesioni individuali e collettive che stanno giungendo.

La lotta , giocoforza, deve continuare…

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