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Scuola. E adesso sciopero degli scrutini, per fermare i diktat di Renzi

Dopo il pronunciamento della Commissione di Garanzia del 29 maggio, abbiamo risposto riproponendo le nostre legittime motivazioni a sostegno di una modalità di sciopero che superi gli stretti limiti dei 2 giorni consecutivi.
Per salvaguardare i lavoratori ed il sindacato dal rischio di sanzioni, abbiamo comunque comunicato che, in attesa di una risposta, sospendiamo il prolungamento dello sciopero e procederemo con un’astensione che si limiterà a 2 giorni consecutivi.

Lo sciopero proclamato dall’USB sarà quindi quello breve dell’attività funzionale, nei primi 2 giorni di scrutinio, sulla base del calendario di ogni singolo istituto.
Riteniamo comunque di essere sulla buona strada nella lotta per riconquistare il diritto allo sciopero. A seguito della nostra azione, si sta infatti riaprendo il dibattito sulla 146/90 che vedrà un momento importante l’8 giugno con il convegno “Il conflitto per una buona scuola – Lo sciopero nei servizi “pubblici ed essenziali”, organizzato a Roma con il Forum Diritti Lavoro.
Abbiamo inoltre deciso di portare le nostre rivendicazioni sulla libertà di sciopero con un presidio direttamente alla Commissione di Garanzia, nei giorni a ridosso della prima prova scritta degli esami di Stato. Per troppi anni i sindacati complici sono stati supini rispetto ad una Legge liberticida che non ha pari in tutta Europa.

Nel frattempo, lo sciopero degli scrutini sta già ottenendo il risultato di riportare la protesta dei lavoratori della scuola tra le notizie in prima pagina sui giornali. La determinazione dei lavoratori può seriamente incrinare l’immagine di un governo che agirebbe con il consenso generale, come dimostrano anche le tensioni nei partiti di maggioranza in Senato.
Si allontana la data dell’approvazione finale del DDL e lo sciopero degli scrutini rappresenta quindi una tappa importante che dovrà poi vedere la prosecuzione delle mobilitazioni nei prossimi giorni con la rivendicazione chiara del ritiro del DDL.

DI SEGUITO FORNIAMO ALCUNE INDICAZIONI PRATICHE PER L’ESERCIZIO DELLO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI PROCLAMATO DALL’USB
COME FUNZIONA? –
lo sciopero breve delle attività funzionali all’insegnamento si adatta alle date e alla durata dei singoli scrutini Per riassumere:
1) la data dello sciopero “segue” quella programmata per ogni scrutinio di ogni singola scuola, anche se fosse anticipata rispetto alla chiusura dell’attività didattica (ricordiamo comunque che l’anticipo degli scrutini è una pratica fuori norma);
2) si può scioperare per il solo periodo di durata dello scrutinio utilizzando lo sciopero breve (trattenuta di 17.50 Euro fino ad un massimo di 5 ore al giorno poi scatta la trattenuta giornaliera);
3) non esiste limite di prima o seconda ora o ultima ora, ognuno può scioperare quando è programmato lo scrutinio, anche fosse la sua seconda, terza o quarta ecc..ora;
4) lo sciopero inizia il giorno del primo scrutinio (sulla base del calendario di ogni Istituto) e non può durare più di 2 giorni consecutivi (in attesa di notizie da parte della Commissione circa la nostra richiesta di riesame);
5) ciascun scrutinio non può essere rinviato a causa dello sciopero per più di 5 giorni
6) non possiamo scioperare per gli scrutini delle classi terminali ma ognuno di noi conosce la normativa sa che il voto è di consiglio e che ognuno di noi può chiedere di verificare le prove di ciascun collega e a rileggere la normativa forse l’ora stabilità per il singolo scrutinio potrebbe non bastare;
7) tutti sappiamo che lo sciopero può essere dichiarato prima ma non è obbligatorio, si può semplicemente dichiarare al momento dello scrutinio e a quel punto basta un solo docente in sciopero per obbligare il Dirigente a riconvocarlo.

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