Quando un cantante di cui non voglio fare il nome se ne è uscito con il brillantissimo incitamento ai giovani di lavorare anche gratis, per fare esperienza, molti si sono incazzati. Altri, quelli col culo parato, hanno detto che chi non fa queste cose gratis non ha voglia di fare un cazzo, che lavorare gratis fa esperienza, eccetera. Come la penso io, lo sapete: che la fatica, se era una cosa buona, la facevano i preti, e che piuttosto che andare a lavorare gratis, uno si legge un libro, si sente un disco, si mette sul divano a grattarsi il culo. E non c’è bisogno di aggiungere altro o di litigare con chi non la pensa come me: uno che incita la gente a lavorare, gratis, per di più, per me è come uno che si legge Francesco Sole o Massimo Bisotti: è inutile che ci parli proprio.
Poi, però, uno legge, e scopre che la prestigiosa Festa del cinema di Roma sta cercando ragazze/i per attività di volontariato nei mesi di settembre-ottobre all’interno dell’ufficio accrediti per la decima edizione della Festa del Cinema. Chiunque fosse interessato può inviare il proprio cv alla mail accreditation@romacinemafest.org, scrivendo nell’oggetto “VOLONTARIO UFFICIO ACCREDITI”.
Cercano volontari. Per l’ufficio accrediti, roba che così, a occhio, significa che stai lì a fare lavoro d’ufficio, mica a portare la cocaina nei camerini delle star per poi scopartele. Na fatica ‘emmerda, insomma. Ora, se uno pensa a questa bella opportunità, e magari va in giro a cercarsi un po’ di notizie, si rende conto, che, a occhio, la prestigiosa Festa del cinema di Roma non è che si muoia proprio di fame, eh. Tra Comune, Regione, Città Metropolitana, Ministero, Camera di Commercio e enti privati, più l’incasso dei biglietti, il budget della kermesse si aggira intorno agli undici milioni di euro. Per carità, roba che noi ci campiamo la famiglia una o due settimane al massimo, ma due spiccetti non sono. Deve essere per questo che, per l’ufficio accrediti, cercano dei giovani che lavorino gratis.
Il problema è che, per quello che posso capire io, che in queste cose sono ciuccio, la prestigiosa Festa del Cinema non è una manifestazione senza fini di lucro; non mi risulta che alle manifestazioni senza fini di lucro si paghino i biglietti. E, sempre per quanto mi ricordo, il volontariato è regolato da una legge quadro, la 266/1991, che recita:
Art. 2 – Attivita’ di volontariato 1. Ai fini della presente legge per attivita’ di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.
Ora, magari sono io che ho le idee confuse, e magari la Festa è davvero una manifestazione senza fini di lucro diretti o indiretti ed esclusivamente per fini di solidarietà. Però. Mi chiedo che senso abbia chiedere alle persone di lavorare gratis (ripeto: gratis) in una cosa così. E se è per solidarietà, non sarebbe forse meglio (ma vedi cosa vado a pensare) dare direttamente i soldi in beneficenza? E anche se fosse tutto in regola, mi chiedo come si metteranno i nostri attori e registi di sinistra ospiti della manifestazione (che, ripeto, conta su un budget di circa UNDICI MILIONI DI EURO), nel sapere che c’è gente che lavora gratis mentre loro diffondono il verbo dell’internazionale comunista al buffet di tramezzini.
Ma lo so, come si mettono, questi. Impettiti, con la schiena dritta e il ditino alzato, per insegnare ai giovani che il lavoro è un privilegio, e dite anche grazie che non ve lo facciamo pagare, Non ancora, almeno. E comunque io a questa gente non ho niente da dire. Facciamo parte di mondi diversi, giochiamo in campionati diversi, non parliamo neanche la stessa lingua, e i nostri cervelli funzionano diversamente. L’unica cosa voglio dirla a quelli che stanno pensando di andare a lavorare gratis: ci sono modi più piacevoli per prenderlo in culo. E fate pure arrabbiare Adinolfi, che volete di più?
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