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Cristo sta alla croce come Mimmo alla catena

E’ dalla sede del collettivo La Sciloria di Rho che gli operai del comitato di lotta licenziati e cassintegrati FIAT partono alle 15.00 di mercoledì, 24 giugno, per  raggiungere il Museo Storico Alfa Romeo di Arese.
Il Museo fu inaugurato per la prima volta da Gaetano Cortesi, presidente e amministratore delegato, nel 1976. Dopo la chiusura al pubblico della struttura nel 2011, Roberto Maroni, attuale presidente della regione Lombardia, sotto la spinta propulsiva dell’EXPO ne ottiene la riapertura ieri, 24 giugno 2015, per i 105 anni del marchio Alfa Romeo e per la presentazione in anteprima mondiale della nuova berlina, Giulia.  È il primo passo del piano industriale FCA (FIAT, Chrysler Automobiles) che prevede la produzione di otto modelli entro il 2018 con l’obiettivo di vendere 400 mila automobili.

E mentre Giulia mostra le curve sinuose e l’assetto elegante, dinanzi a spettatori illustri e ammirati, Mimmo Mignano è lì, letteralmente incatenato al marchio all’esterno del museo. Il cristo alla croce. Un’altra giornata di lotta per Mimmo, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Andrea Tortora. Un’altra giornata di presidio, di divulgazione al megafono e volantini, bandiere, l’ennesimo tentativo di denuncia dopo che lo scorso 26 maggio, al termine di un estenuante percorso giudiziario, il tribunale di Nola ha sancito in primo grado la legittimità del licenziamento politico dei cinque operai da parte della FIAT di Pomigliano. Tanti i giornalisti accorsi per parlare con Mimmo, gli operai hanno sfoderato il simbolo nuovo di pacca della prestigiosa Alfa Romeo al posto di Marchionne. Ma Marchionne?  Sarà scappato con Giulia.

mignano4 nNon termineranno le iniziative in segno di protesta e di solidarietà. È già aperta una cassa di resistenza attraverso la quale è possibile sostenere economicamente il Comitato di lotta SI-COBAS di Pomigliano, un conto per essere solidali e mobilitarsi insieme agli operai. È previsto, inoltre, un concerto la sera del 7 luglio a Napoli, in Piazza Dante che vedrà coinvolta una schiera di artisti tutti partenopei, dai Foja, a Daniele Sepe, Aldolà Chivalà e altri ancora.

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