Menu

La Grecia oggi si è fermata contro i memorandum antipopolari. Sciopero generale. Scontri ad Atene

AGGIORNAMENTO. Scontri a metà mattinata in piazza Syntagma, ad Atene durante lo sciopero generale, il primo contro il governo di Alexis Tsipras. Secondo i media greci, gli incidenti – con lancio di lacrimogeni da parte della polizia e di pietre e molotov dal corteo– sono iniziati quando un gruppo di manifestanti dell’area antagonista è giunto nella piazza antistante il Parlamento. Tre manifestanti sono stati fermati dalla polizia. Ad Atene sono sfilati due cortei in occasione dello sciopero che ha paralizzato la Grecia. Guarda QUI il video su Piazza Syntagma.

Greek police stand guard amid molotov cocktails thrown by protesters during a massive demonstration as part of a 24-hour general strike in Athens on November 12, 2015. Around 20,000 people demonstrated against fresh cuts in Athens, with sporadic outbreaks of violence, in the first general strike against the leftist government of Alexis Tspiras who swept to power on an anti-austerity ticket. AFP PHOTO / LOUISA GOULIAMAKILOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images

La Grecia oggi si è fermata ed è scesa nuovamente in piazza contro le misure di austerità adottate dal governo Tsipras e imposte dall’Unione Europea.  Sia la Confederazione generale dei lavoratori della Grecia (Gsee che rappresenta il settore privato) che la Federazione sindacale Adedy (dei dipendenti pubblici ), e ovviamente il combattivo sindacato PAME, hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore per protestare contro le misure di austerita’ e le controriforme che il governo greco sta portando avanti per rispettare l’accordo con la Troika di Bruxelles e  i cosiddetti creditori internazionali. Gli ospedali garantiranno il servizio con personale ridotto mentre il trasporto pubblico si fermera’ interrompendo il servizio della metropolitana di Atene, della ferrovia suburbana di Proastiakos e in tutta la rete ferroviaria nazionale. I musei e siti archeologici in tutto il paese resteranno chiusi. Lo sciopero e’ stato indetto in segno di protesta contro la riforma delle pensioni, le modifiche al diritto del lavoro e i vessatori interventi del governo pretesi dai creditori della Grecia e dalla Troika.

Fino a questo a questo momenti gli appuntamenti di piazza per lo sciopero organizzati dal PAME riguardano 50 città della Grecia e una manifestazione centrale ad Atene. Otto lavoratori della General Recycling sono stati arrestati dalla polizia greca,  che ha aggredito un manifestazione sindacale in corso presso la sede dell’azienda nella città di Ioannina. La manifestazione convocata dal PAME, il sindacato di classe ellenico era stata convocata contro il taglio dei salari e i licenziamenti decisi dall’azienda.
La polizia ha aggredito i picchetti operai con estrema violenza, facendo ricorso a gas urticanti e bastonando indiscriminatamente, sul terreno sono rimasti diversi feriti tra questi un lavoratore è stato ricoverato in condizione molto serie.
Anche il governo Syriza, come i precedenti, ricorre senza troppi problemi alla magistratura e alla polizia per imporre licenziamenti e politiche economiche draconiane. Nell’ultimo periodo, quasi quotidianamente si registrano notizie di aggressioni e di arresti di lavoratori e sindacalisti da parte della polizia , a cui accompagnano gli attacchi squadristici dei fascisti di Alba Dorata nei confronti di militanti della sinistra di classe e di immigrati. E’il clima pesante determinato dalla crisi economica e dall’UE quello che pesa sul popolo e sui lavoratori greci.
In questo scenario lo sciopero generale del 12 novembre chiamato dal PAME si attesta come punto principale di resistenza alle politiche dell’UE e del governo Syriza e tiene aperta la strada della prospettiva di classe alternativa e contrapposta al polo imperialista rappresentato dall’UE .

Il comunicato di solidarietà con lo sciopero generale in Grecia da parte dell’Ufficio Europeo della Federazione Sindacale Mondiale


L’Ufficio Regionale Europeo della Federazione Sindacale Mondiale esprime  la sua solidarietà con il Pame ed i lavoratori greci per lo sciopero generale nazionale del 12 Novembre 2015.
I lavoratori  greci affrontano il brutale attacco del capitale, il Governo Greco di Syriza e l’Unione europea. Le misure del 3° memorandum aboliranno i loro diritti  nella previdenza ; porterà nuovi ed ulteriori tagli alle pensioni e ai salari. Puntano, inoltre, a cancellare i diritti e le libertà per le organizzazioni sindacali e il diritto di proclamare scioperi.
I capitalisti vogliono che i lavoratori in Grecia accettino il nuovo massacro senza opporre alcuna resistenza. Per questo motivo utilizzano il Governo di Syriza per alimentare lo sconforto  e la rassegnazione tra la  gente.
Il movimento sindacale di classe in Grecia il Pame ha chiamato ad una risposta militante al nuovo attacco. Lo sciopero generale in Grecia può essere  un passo avanti per la costruzione del contrattacco della classe lavoratrice.
La lotta del Pame e dei lavoratori greci è anche la lotta del movimento sindacale di classe in Europa.
L’Ufficio Regionale Europeo della federazione Sindacale Mondiale esprime la sua solidarietà al Pame e alla classe lavoratrice greca per lo sciopero generale del 12 Novembre 2015 e invita le organizzazioni sindacali e i militanti a prendere iniziative di solidarietà con lo sciopero generale e ad inviare messaggi di solidarietà con lo sciopero.

Qui di seguito un comunicato di Unità Popolare sullo sciopero generale di oggi:

Tutti e tutte in sciopero generale il 12 novembre, contro l’austerità e i Memorandum organizziamo le lotte di massa e unitarie

Comunicato di Unità Popolare

Il governo Syriza – Anel, con l’applicazione delle misure del terzo Memorandum e il voto sulle azioni prioritarie, prosegue adesso nell’applicazione di un uragano di misure contro la classe operaia e gli strati popolari più poveri.

Il rapporto della Commissione dei «Saggi» per il sistema della sicurezza sociale, costituisce un autentico manifesto thatcheriano dal virulento carattere antisociale, sostenendo lo smantellamento integrale della sicurezza sociale, la soppressione delle pensioni, e l’estrema pauperizzazione dei pensionati. Il governo riserva alla Commissione dei «Saggi» il ruolo di battistrada per la distruzione delle pensioni e dei diritti della sicurezza sociale, promossa da questa commissione e concordata con la troika nel quadro del terzo Memorandum.

La rapina fiscale continua a livelli mai raggiunti prima, le riduzioni dei salari e delle pensioni, indotte dalla nuova griglia, la soppressione dei contratti collettivi e i nuovi attacchi in arrivo per ridurre a zero i diritti dei lavoratori e i diritti sindacali, ecco la realtà e il futuro che questi preparano.

Sanità pubblica e istruzione vanno a pezzi. I posti vacanti nelle scuole di tutta la Grecia non vengono coperti; negli ospedali pubblici numerosi reparti si ritrovano senza medici, senza personale infermieristico; gli ospedali sono minacciati di chiusura. I porti, gli aeroporti, l’energia, l’acqua sono svenduti, così come immensi terreni dello Stato. Gli espropri, comprese le prime case, saranno una realtà dopo la cessione dei «prestiti in rosso» agli speculatori internazionali.

Anche l’anemica promessa del governo di «addolcire» le pesanti misure del memorandum con contromisure sociali, sta ormai crollando. Niente misure compensatorie per l’IVA al 23% per l’insegnamento privato, né per coprire i 5 euro del ticket di accesso all’ospedale. Il governo non ha soluzioni né misure compensatorie per attenuare la miseria del popolo, perché non ha alcuna intenzione di entrare in conflitto con i creditori, l’UE e il capitale nazionale, che impongono le politiche memorandarie.

Le sole misure suscettibili di rompere l’austerità delle politiche dei memorandum sono: la tassazione della ricchezza, la nazionalizzazione delle banche e la rinazionalizzazione degli organismi e imprese pubbliche che sono state privatizzate, la cessazione dei pagamenti ai creditori, l’annullamento del debito e l’uscita dall’eurozona.

Allora disporremmo della liquidità necessaria per salvare le casse dell’assicurazione malattia e delle pensioni, ridurre la disoccupazione, finanziare l’istruzione e la sanità pubbliche.

Con le nostre lotte possiamo fermarli. Il successo dello sciopero generale del 12 novembre deve diventare un impegno di tutti.

Unità Popolare è presente, e continuerà ad esserlo in modo dinamico, nelle lotte del popolo e dei lavoratori, ora come in futuro, sforzandosi di contribuire al loro coordinamento e alla loro intensificazione, come anche alla creazione di un nuovo fronte di lotte operaie per rovesciare l’austerità e le politiche memorandarie.

  • No alla riduzione delle pensioni e all’innalzamento dell’età minima pensionabile. Per un sistema di sicurezza sociale pubblico, universale, solidale e ridistributivo per tutti
  • Aumento del finanziamento pubblico nei settori dell’istruzione e della sanità. Copertura immediata dei bisogni sui posti vacanti con l’assunzione delle persone titolari
  • No alla privatizzazione dei porti, degli aeroporti, e dei beni pubblici
  • No alle imposte medioevali, e alla rapina fiscale contro gli strati popolari, soppressione dell’imposta fondiaria unica (ENFIA), ristabilimento del livello minimo d’imposta sui redditi a 12.000 euro all’anno per persona
  • Nessuna casa, nessuna abitazione in mano ai banchieri. Annullamento dei debiti delle famiglie popolari.
  • Tutti insieme organizziamo la resistenza. Tutti allo sciopero generale e alle manifestazioni del 12 novembre

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *