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Piaggio di Pontedera: decine di operai lasciano la Fiom e fondano l’Usb

I giornali locali hanno dato molto risalto alla notizia: alla Piaggio di Pontedera un consistente gruppo di delegati della Fiom e di operai iscritti al sindacato di Landini hanno deciso di fondare l’Unione Sindacale di Base e di abbandonare la concertazione. Uno dei personaggi che ha guidato la creazione del sindacato di base nella storica azienda è Alessio Bardelli, protagonista degli scioperi e delle proteste degli ultimi anni. «Siamo in sessanta, al 90% proveniamo dalla Fiom-Cgil», afferma Bardelli. L’obiettivo del nuovo sindacato è quello di presentarsi alle elezioni per il rinnovo della Rsu, superare lo sbarramento del 5% e possibilmente raggiungere anche il 10% dei consensi. «Cerchiamo di colmare il vuoto che stanno creando i sindacati confederali – dice ancora Bardelli alla stampa toscana- Quello che vorremmo fare è smontare la tesi di alcune sigle che parlano di licenziamenti collettivi quando saranno finiti gli ammortizzatori sociali. Secondo noi, invece, la Piaggio si riprenderà. E sarà a quel punto che dovremo essere bravi a ottenere diritti per gli operai». Una posizione spiegata in un volantinaggio realizzato nei giorni scorsi: «Usb non fa concertazione, cioè non è disposta a condividere scelte imprenditoriali con le direzioni aziendali in nome di un “bene comune” che troppo spesso coincide invece solo con il bene delle imprese e del profitto. Usb, in maniera seria e responsabile, partecipa ad ogni tipo di trattativa cercando di portare a casa il miglior risultato per i lavoratori in base ai rapporti di forze presenti in azienda. Decide di trattare senza alcuna volontà preordinata di scontro con le aziende, ma anche senza cedere di un millimetro di fronte all’arroganza e alla messa in discussione dei diritti. Negli ultimi mesi alcuni lavoratori e lavoratrici della Piaggio hanno deciso di aderire all’Usb facendo una scelta coraggiosa e di responsabilità collettiva».

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