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Bologna. “Casa, dall’emergenza al diritto”, il convegno di Asia Usb

Ieri pomeriggio, a Bologna, ASIA USB si è resa promotrice di un importante momento di riflessione sulla questione abitativa, dal titolo “Dall’emergenza al diritto”.

Presenti tra i relatori responsabili di USB Campania e di Asia-USB, Roberta Lombardi, deputata del movimento 5 stelle che a Roma si spende attivamente per appoggiare le lotte per il diritto all’abitare, Ross@ Bologna e i promotori di Inchiesta Locale, un documentario sull emergenza abitativa a Bologna.

La ormai ben nota situazione locale ma anche nazionale in merito al tema casa, ha aperto il dibattito tra i presenti, ed è emerso come l’emergenza, giorno dopo giorno, sia diventato un fanalino di allarme e un problema non solo per chi ormai da anni vive concretamente il problema di non potersi permettere una casa, chi è gia stato sfrattato e vive per strada o in occupazioni,… ma anche da chi vive in affitto, o in proprietà, ma la cui precarietà non gli permette di “dormire sonni traquilli”.

A Bologna negli ultimi anni, il problema abitativo è emerso prepotentemente nella cronaca cittadina, grazie anche alla lotta del movimento per il diritto all’abitare. La risposta delle istituzioni è stata sempre quella di chiusura, e negli ultimi mesi sgomberi e soluzioni temporanee sono state le uniche soluzioni messe in campo dalla giunta PD per risolvere il problema, ancora una volta visto come questione di ordine pubblico invece che come una vera e propria emergenza sociale.

Enzo de Vincenzo (USB Campania) riporta la sua testimonianza: a Napoli dopo che il problema è stato compreso dalla giunta comunale questa si è adoperate per cominciare un piano di riutilizzo dello sfitto come case a un prezzo equo per i settori popolari colpiti dalla crisi. È stata regolarizzata un’occupazione all’interno di un palazzo di proprietà della curia dove per 100 euro al mese gli inquilini possono permettersi di pagare l’affitto, le utenze e vivere in modo dignitoso.

Questa è un’eccezione all’interno del panorama nazionale in cui il governo PD da’ mandato a tutte le regioni e ai comuni di vedere il patrimonio pubblico comprese le case popolari.

Questa dinamica lascia campo libero alla speculazione dei grandi proprietari privati, che mantenendo una consistente parte del proprio patrimonio sfitto regolano i prezzi di mercato inaccessibili a sempre più ampie fasce della popolazione.

Un elemento su cui tutti i relatori hanno concordato è stato la necessità di invertire questa tendenza, ripristinando lo sfitto sia pubblico che privato come edilizia residenziale pubblica.

Anche a Bologna la svendita del patrimonio pubblico e la mancanza di un piano per la costruzione di edilizia popolare è all’avanguardia. Un politica contro cui ASIA si batte da anni, e che ieri ha rilanciato a tutta la città. “Non si può più tollerare una situazione in cui a fronte di centinaia di persone sotto sfratto, per la strada o stipate nei dormitori esistono migliaia di locali sfitti, sia di proprietà pubblica che privata, tra cui grandi territori come le caserme Sani e Stamoto”.

La riconversione di questi edifici, va promossa e guidata al fine di dare una risposta a tutta quella parte di popolazione che si trova piegata dalla crisi.

Il convegno di ieri, a Bologna, ha messo di nuovo al centro la politica dell’abitare, una politica che si lega e si deve legare alla gestione del territorio non come risorsa da poter sfruttare al soldo della speculazione, ma come bene primario da mettere al servizio della popolazione, per far fronte alle emergenze sociali di questi anni.

 

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