Pasqua e Pasquetta si avvicinano; giorni di festa da poter trascorrere con i propri cari, una tradizione che per noi romani si traduce in “gita fuori porta”. A scrivermi è Monica, professione commessa: “Ciao Francesco, nell’uovo di Pasqua quest’anno vorrei trovare come sorpresa il tempo…“
Sono una di quei giovani che qualcuno ha definito bamboccioni, choosy e sfigati. Ho 30 anni, una laurea in psicologia nel cassetto e un lavoro con un contratto precario che nulla a a che vedere con le mie competenze: sono una commessa.
Una delle tantissime donne che, al centro delle nostre città o nel centro commerciale della periferia, trascorrono al lavoro le domeniche e i giorni festivi, giorni in cui ormai è più semplice fare la spesa che trovare un’ambulanza.
Quest’anno bisestile non fa certo eccezione: per tantissime di noi Pasqua e Pasquetta saranno tutt’altro che una festa. Mentre tutti santificheranno la resurrezione, noi vivremo ancora la passione di stare inchiodate diligentemente nei rispettivi luoghi di lavoro – siano essi supermercati, ipermercati o negozi delle griffe del centro – per garantire la possibilità di fare shopping agli invasati che non riescono a rinunciare all’acquisto dell’ultimo iPhone o della camicia alla moda.
Il mio contratto scadrà subito dopo le feste pasquali e, come potrai immaginare, non ho tanta scelta. Quei due giorni li dovrò lavorare per sperare in un nuovo contratto. Ma qualcuno può scegliere. Può scegliere il tempo del proprio shopping, può rimandare gli acquisti nei giorni feriali, per non privare qualcun altro dei preziosi momenti di condivisione familiare. Qualcuno può scegliere un consumo critico e più consapevole!!
Come ti dicevo all’inizio, mi piacerebbe trovare come sorpresa nell’uovo di Pasqua il tempo. Quel prezioso tempo lo passerei con il mio ragazzo ed i miei amici. All’aria aperta, a godermi la consapevolezza che tutto ciò conta molto di più di quello che vendo, appesa al filo della mia precarietà.
Un abbraccio, Monica.
da http://www.francescoiacovone.com
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