Manifestazione oggi dei lavoratori dell’Almaviva in piazza Santissimi Apostoli a Roma, e davanti alla prefettura di Palermo, in contemporanea, sit-in unitario per dire no ai 2988 licenziamenti che scatteranno se entro il 5 giugno non si trovera’ una soluzione. Lunedi’ 30 alle 15 i sindacati si ritroveranno nuovamente al ministero dello Sviluppo economico. I lavoratori a Roma hanno chiesto al sottosegretario di Stato della presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti di ricevere una delegazione in mattinata a Palazzo Chigi per un confronto. Intanto nella Capitale si sono trovati rinchiusi in vero e proprio “recinto” fatto di transenne e camionette attorno al presidio. Ai lavoratori dell’Almaviva provenienti da Roma, Napoli e Palermo non è data la possibilità di uscire, circondati da poliziotti che li minacciano di essere identificati e addirittura denunciati.
Stanno manifestando contro i 3000 licenziamenti annunciati dall’azienda e dopo l’ennesimo tavolo inconcludente al Mise tra azienda, Governo e sindacati. “Allora perchè recintare? Perchè nascondere? Siamo un pericolo per la pubblica sicurezza?” si chiedono esterefatti i lavoratori e le lavoratrici dell’Almaviva.
Forse è pericoloso stare sotto ai palazzi di chi ci racconta la favola dell’ “Italia che riparte grazie al Jobs Act”, perchè si mostra la verità: ci sono migliaia di lavoratori che rischiano di trovarsi in mezzo alla strada, solo a causa della sete di profitto del padrone agevolato dal Governo! Forse è pericoloso chi cerca con ostinazione e senza compromessi di difendere il posto di lavoro e il proprio futuro. Contenporaneamente oggi sciopero e sit-in anche a Palermo, davanti alla sede della prefettura, di un centinaio di lavoratori Almaviva Contact, contro il piano da 2.988 esuberi annunciato su scala nazionale. Per oggi i sindacati hanno proclamato una giornata di sciopero in tutte le sedi dell’azienda, mentre a Roma è in corso la manifestazione nazionale.
Le foto che seguono sono di Patriza Cortellessa:
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