Sabato prossimo l’Unione Sindacale di Base sarà in piazza con le sue bandiere insieme a quel pezzo di società che non smette di sostenere, senza se e senza ma, il movimento di liberazione della Palestina.
La carneficina scatenata su Gaza a luglio scorso è l’ennesima pagina di sangue scritta dal sionismo nei suoi 66 anni di occupazione neocoloniale della Palestina.
E’ dal 1948 che la pace giusta, per cui lotta il popolo palestinese, si scontra con gli interessi statunitensi ed europei che sostengono militarmente e politicamente Israele.
Un rapporto da cui queste forze traggono un reciproco vantaggio e che viene imposto con la forza delle armi non solo ai palestinesi ma anche alle popolazioni dell’area medio orientale.
Sostenere le ragioni dei palestinesi significa denunciare le relazioni politiche, militari e commerciali che l’Italia e l’Unione Europea intrattengono con Israele.
In Italia la cooperazione è forte soprattutto nel settore militare e ad alta tecnologia, Finmeccanica è uno storico fornitore di Tel Aviv. Si tratta di forniture militari che rafforzano l’occupazione israeliana e che vengono utilizzate dall’esercito sionista per scatenare operazioni criminali come quella che ha devastato Gaza.
Nel giro di affari che lega Italia e Israele ci sono le forniture della Selex ES, i satelliti realizzati dalla Thales Alenia Space, la cooperazione nel programma OPSAT 3000 e la ben nota fornitura degli M346 dell’Aermacchi.
E’ l’intero comparto industriale e militare ad essere coinvolto, mentre dall’altra parte c’è la maggioranza della popolazione del paese che non vuole sostenere l’occupazione israeliana. L’hanno ben dimostrato le 10 mila persone giunte al poligono militare di Capo Frasca in Sardegna per contestare le esercitazioni militari congiunte tra l’aviazione italiana e quella israeliana.
L’Unione Sindacale di Base:
Chiede la fine delle forniture militari ad Israele e il blocco della cooperazione commerciale, tecnica e scientifica.
Sollecita gli organismi competenti ad intervenire per bloccare tali forniture.
Denuncia la responsabilità dei governi sin qui succedutisi nel rifornire e sostenere militarmente ed economicamente l’occupazione israeliana, in aperta violazione della legge 185/90, dell’articolo 11 della costituzione e delle leggi internazionali.
Al tempo stesso invita i lavoratori a non collaborare con i programmi militari e con qualsiasi progetto o fornitura che possa favorire l’occupazione israeliana.
Sabato 27 settembre saremo a Roma per una Palestina libera e indipendente
ore 14,30 P.zza della Repubblica – Roma
Unione Sindacale di Base
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