Il Governo Renzi blinda il decreto Enti Locali ponendo la questione di fiducia e reintroduce il blocco del salario accessorio per le amministrazioni che hanno sforato il Patto di stabilità 2015.
“76 Province su 85 a statuto ordinario e diverse Città Metropolitane saranno costrette a tagliare la parte accessoria del salario dei propri dipendenti”, avverte Gilberto Gini, dell’USB P.I. Enti Locali.
Prosegue Gini: “A pochi mesi dal referendum costituzionale, che riguarderà anche la cancellazione delle Province, è vergognoso che il Governo si sostituisca alla volontà dei cittadini e decida anticipatamente la morte delle Province e di tutti i servizi da queste erogati”.
“Se questo testo verrà approvato – sottolinea il sindacalista – molte amministrazioni rischiano il pre-dissesto già nel 2016 ed il dissesto sicuro nel 2017. Sarà difficilissimo mantenere i livelli occupazionali e salariali attuali, ed il rischio di vedere una busta paga ancora più misera è elevatissimo. Anche i Comuni subiranno un taglio pari al 30% dello sforamento, mettendo così a rischio le stabilizzazioni del personale precario”.
Aggiunge Gini: “Con l’avallo dei sindacati complici, che in questi anni hanno sempre minimizzato i problemi per i lavoratori ed oggi fingono una conflittualità di facciata, il Governo sta affossando gli enti locali del nostro Paese a favore di un centralismo che distribuisce potere e risorse a pochi e che toglie servizi ai cittadini”.
“L’USB Pubblico Impiego esprime netta contrarietà in merito ai provvedimenti contenuti nel decreto ed in particolare al blocco del salario accessorio, ed evidenzia che il contratto nazionale è fermo da oltre sette anni. Inoltre il Governo prosegue nell’atteggiamento di chiusura nei confronti della parti sociali: tutti buoni motivi per aderire allo sciopero generale proclamato dall’USB nel prossimo autunno”, conclude Gini.
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