“Dopo il rinnovo del contratto riconosciuto solo ai redditi più bassi, secondo anticipazioni di stampa sembra che il Governo ora punti a legare l’aumento contrattuale dei lavoratori pubblici all’allungamento dell’orario di lavoro da 36 a 40 ore settimanali”, afferma Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego.
“Altro che ‘lavorare meno lavorare tutti’ – ironizza Romagnoli – il Governo vuole far lavorare tutti per più ore per reggere la continua erosione degli organici, con la conseguenza che quello che oggi è straordinario e pagato a parte un domani sarà obbligatorio e pagato di meno. Ormai siamo alla ‘follia al potere’, parafrasando un altro slogan degli anni ’70 che invece auspicava la fantasia al potere”.
“Questo Governo evita di fare la cosa più semplice e doverosa – evidenzia il dirigente USB – ovvero, dopo sette anni di blocco dei contratti del pubblico impiego, stanziare nella prossima Legge di stabilità risorse adeguate a far recuperare ai lavoratori pubblici quanto hanno perso negli anni di blocco dei contratti. Glielo ricorderemo noi, con lo sciopero generale che nelle prossime settimane prenderà forma e consistenza”, conclude Romagnoli.
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