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Basta Fiom! Rsu TechnoSky passano all’Usb

Il panorama sindacale attuale nel nostro Paese è assolutamente preoccupante e deprimente. I diritti acquisiti con la lotta di classe degli anni '60 e '70, sono stati defraudati dagli ultimi governi, i quali hanno gradualmente attuato una politica repressiva nei confronti della classe lavoratrice oltre che accentratrice di ogni potere. Le organizzazioni sindacali confederali si sono dimostrate non solo arrendevoli ma a mio parere anche e soprattutto complici dei fautori di una politica “capitalista”, atta a rafforzare e favorire i padroni e quindi le aziende e le multinazionali, le banche e le “famiglie facoltose” ed a loro modo (dal punto di vista economico) imperialiste.

Negli ultimi anni abbiamo visto cancellare l’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori senza nessuna opposizione sociale da parte di Cgil Cisl Uil con conseguente aumento esponenziale della precarietà e dei licenziamenti e contemporaneamente la pesante riduzione degli ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori.

 

La vergognosa riforma Fornero, passata anch'essa con la complicità di Cgil Cisl Uil, ha di fatto cancellato le pensioni da lavoro facendo del sistema previdenziale italiano il più brutale d'Europa.

 

La stessa contrattazione sostenuta dalle categorie del sindacalismo confederale consente alle aziende la riduzione di salari,diritti e l'aumento degli orari e dei carichi di lavoro.

 

La stessa firma della fiom sul contratto dei metalmeccanici segna il completo riassorbimento della categoria che per tanti anni ha rappresentato un'argine alla deriva della Cgil.

 

Il contratto firmato è la resa senza condizioni della fiom al modello tanto voluto da Cisl e padroni; welfare contrattuale, blocco delle dinamiche salariali, partecipazione all'impresa e attacco alla libera contrattazione. Svenduti da tutte le organizzazioni sindacali, compresa la FIOM, che tanto combattiva sembra per voce del suo segretario nazionale ma che in realtà ha privilegiato la difesa del proprio potere di palazzo garantendosi un’esistenza, piuttosto che mantenere una posizione rigida e forse svantaggiosa per se stessa, in difesa dei lavoratori.

 

Rispetto alla questione sindacale/lavorativa che ci riguarda in Techno Sky anche in questo caso la nostra opinione è che la FIOM, così come le altre sigle confederali o non confederali presenti nella nostra azienda, rappresentative chi più chi meno dei lavoratori, pensino prettamente al raggiungimento di un accordo a tutti i costi con la controparte. Vero è che un accordo raggiunto dovrebbe essere frutto di una mediazione e quindi contenitore anche di vantaggi per i lavoratori ma quando la contrattazione si basa esclusivamente sulle determinazioni aziendali, quando le riunioni si svolgono solo a patto che sia garantita la presenza dei funzionari nazionali delle organizzazioni sindacali, quando queste ultime non partecipano e non si fanno promotori delle lotte messe in campo dalle RSU, quando queste ultime concordano percorsi con la D.A. che contrastano con le richieste della base e cioè dei lavoratori, bè direi che qualcosa non funziona come dovrebbe.

 

Questa lettera non vuole essere un’esclusiva disamina della questione inerente la nostra azienda ma solo una spiegazione a livello generale delle nostre dimissioni da RSU FIOM e dell'adesione all'USB.

 

Fu già criticata la nostra adesione alla corrente di opposizione interna della CGIL “Il sindacato è un'altra cosa”, così come venimmo attaccati per la nostra posizione contraria, esternata pubblicamente, rispetto alla proposta di piattaforma per il recente rinnovo del contratto nazionale metalmeccanico formulata dalla FIOM. Purtroppo oggi crediamo che i fatti testimonino quanto avevamo ragione e che non ci sia più spazio dentro questa organizzazione per chi, come noi, intende continuare a lottare per la difesa e la riconquista dei diritti cancellati in questi anni. Lasciamo dunque la FIOM dopo tanti di iscrizione e militanza, oltre che anni da delegati sindacali.

 

Ringraziamo tutti coloro che nell’organizzazione hanno collaborato e si sono prodigati per la nostra causa, quei delegati, quei funzionari e tutti quei professionisti e /o volontari che degnamente rappresentano e si attivano per dare un apporto concreto al sostegno delle richieste e per la difesa dei diritti dei lavoratori, persone oneste e di animo generoso ma che per vari motivi inglobate in un sistema che nel suo complesso non assolve più alla ragione per cui è nato.

 

Il nostro futuro è in un sindacato di base, ove le proprie RSU sono anche i funzionari ad ogni livello operativo, ove è la base che prende le decisioni, un sindacato di classe che ancora difende senza compromessi i diritti e gli interessi di TUTTI i lavoratori e non, senza distinzioni, un sindacato fuori (anzi contrario) dai meccanismi clientelari verso il Governo e verso le federazioni sindacali di categoria, un sindacato che crede nei valori socialisti, un sindacato che fa della lotta ancora un punto di forza e di rivalsa, un sindacato che ancora porta la gente in piazza e che difende a gran voce tutti i diritti umani, un sindacato che fa fronte a problematiche di carattere sociale a tutela dei più deboli e degli oppressi e che si adopera in attività parallele volte alla tutela del diritto alla casa, alla salute, all’istruzione, al lavoro ecc in pratica produce assistenza verso la dignità dell’essere umano, di qualsiasi etnia ed estrazione sociale. L’Unione Sindacale di Base (USB), è questo tipo di sindacato, l’unico modello che noi intendiamo possibile e credibile come modello sindacale.

 

Il nostro sostegno, la nostra iscrizione, la nostra militanza attiva sarà quindi in USB, a partire dalla candidatura alle prossime elezioni RSU. Se saremo eletti lavoreremo per una proficua collaborazione con il nostro sindacato e per favorire la massima partecipazione dei lavoratori alle iniziative sindacali.

 

Uniti si vince non è solo uno slogan altisonante ma corrisponde alla realtà delle cose e nell’Unione Sindacale di Base è certamente un fondamento determinante.

 

UNIAMOCI IN USB!

 

1 dicembre 2016.

 

Fabio Bellin Rsu Milano Linate Techno Sky

 

Nello Balzano Rsu Monte Settepani Techno Sky

 

  

 

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