Abbiamo occupato la sede centrale di ISPRA in Via Vitaliano Brancati 48, Roma, come deciso dall’assemblea dei lavoratori a cui hanno partecipato anche i lavoratori di altri EPR e i rappresentanti nazionali di USB.
Ancora una volta il problema occupazionale si intreccia con quello di funzionalità dell’ente a scapito del bene della collettività. E la politica, causa di tutto ciò, deve trovare la giusta soluzione.
Basterebbero pochi fondi e tanta volontà di rilanciare ISPRA e SNPA. Il commissario De Bernardinis e il direttore La Porta vogliono licenziare i precari storici che avrebbero, peraltro, anche i requisiti per la stabilizzazione. Unico provvedimento positivo, quello dell’art.20 del Testo Unico, previsto nei decreti di riforma della Pubblica Amministrazione approvati in questi giorni dal Consiglio dei Ministri.
Il testo diffuso al momento dell’occupazione:
USB, IL GOVERNO PARLA DI SUPERAMENTO DEL PRECARIATO E L’ISPRA LICENZIA I RICERCATORI PRECARI
Occupata la sede romana dell’Ispra dai ricercatori precari che protestano contro i licenziamenti e si appellano alle stabilizzazioni della ministra Marianna Madia.
Nell’assemblea convocata da USB, dopo il flash mob del 16 maggio, i lavoratori hanno deciso di rispondere con l’occupazione alla scelta dei vertici di licenziare i precari in scadenza.
“Siamo al paradosso” dichiara Claudio Argentini dell’esecutivo nazionale di USB PI Ricerca “Venerdì il Governo ha dato il via libera alle stabilizzazioni inserite nel nuovo Testo Unico sul Pubblico Impiego e oggi la dirigenza ISPRA arriva al culmine della propria politica di accanimento contro i precari licenziando la prima ricercatrice in scadenza nella sede di Palermo”.
“Solo pochi giorni fa avevamo bloccato il pullman diretto alla Protezione Civile*, in cui si erano riuniti i vertici, Ispra e del Sistema Agenziale creato a Protezione dell’Ambiente, chiedendo risposte sul futuro dei precari e più in generale dell’Ente. Queste risposte non sono arrivate, anzi si è voluto proseguire in maniera assolutamente miope. Chiediamo un intervento del Ministro Galletti rispetto a una serie di scelte che stanno depauperando l’ente di un patrimonio professionale. Le politiche sul personale si uniscono peraltro ad un’inerzia organizzativa che sta letteralmente affossando l’ente. Immediata sospensione dei licenziamenti, reintegro della precaria licenziata, apertura di un tavolo che programmi la stabilizzazione dei precari secondo la norma Madia, queste le richieste degli occupanti. L’ente ha già perso in tribunale i ricorsi presentati dai precari e rischia di dover pagare ingenti somme di risarcimento del danno. Ribadiamo la richiesta di intervento del Ministro Galletti per rilanciare, anche economicamente l’Ente e al Ministro Madia di impedire che le norme di stabilizzazione, nate dalle lotte negli asili nido e all’Istituto Superiore di Sanità, siano annullate di fatto dai licenziamenti.” Dichiara Claudio Argentini dell’esecutivo USB PI RICERCA.
“Il personale stamattina ha immediatamente risposto alla nostra proposta e, alla stregua di quanto successo in ISS ha iniziato ad organizzare l’occupazione. Siamo determinati a non lasciare Ispra alla lenta consunzione. L’ente deve essere rilanciato subito. Siamo stanchi di aspettare! Per questo rimaniamo nella sede centrale!” conclude il sindacalista.
Informativa_Situazione_ISPRA_al_2017
Stavolta se n’è accorto anche il TG3.
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