Il 10 novembre sarà sciopero generale nazionale di tutte le categorie pubbliche e private. Quindi non si fermeranno solo i trasporti urbani, gli aerei, le navi e i treni, come sembrerebbe a leggere le notizie di stampa, ma anche gli uffici pubblici, le fabbriche, le scuole, i servizi.
La Legge di stabilità per il 2018 esprime meglio di ogni altra cosa il perché dello sciopero generale: spending review, cioè nuovi tagli per i servizi sociali, soldi e sgravi alle imprese, nulla a favore del reddito e dell’occupazione stabile.
Le grandi crisi aziendali erano e restano tali, dall’ILVA all’Alitalia, e sono 70 i tavoli aperti al Ministero dello Sviluppo economico con la prospettiva di oltre 200.000 licenziamenti; i contratti pubblici vengono finanziati con stanziamenti ridicoli ed insufficienti dopo nove anni di blocco economico.
La previdenza continua ad essere il bancomat del Governo e l’attuazione della legge Fornero sta distruggendo il futuro milioni di lavoratori e lavoratrici a cui vogliono imporre di rimanere al lavoro fino a 67 anni.
Lo sfruttamento si sta intensificando soprattutto nei settori ad alta presenza di lavoratori migranti quali la logistica, l’agricoltura, l’ambulantato, spesso accompagnato da una forte carica di xenofobia e razzismo.
Per contenere l’inevitabile crescere della conflittualità, la deriva securitaria e repressiva sta diventando sempre più pressante e chi lotta è soggetto quotidianamente a denunce e intimidazioni.
INSOMMA CHE ALTRO SE NON LO SCIOPERO GENERALE?
In oltre 40 città italiane venerdì 10 si terranno mobilitazioni, cortei, presidi in occasione dello sciopero generale.
Sabato 11 a Roma MANIFESTAZIONE NAZIONALE con corteo alle ore 14 da Piazza Vittorio insieme alla Piattaforma Eurostop.
In Allegato gli appuntamenti per lo sciopero generale nelle varie città italiane
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