E’ arrivata nella tarda serata la notizia della firma dell’accordo sull’Atac da parte di Cgil Cisl Uil.
In questi giorni le notizie sono state altalenanti, in particolare dopo la prima bozza di accordo tra azienda e sindacati gialli, era arrivata la proroga di due mesi per la firma del piano industriale.
Stasera sono arrivate invece due docce fredde: l’accordo è stato firmato e in primavera c’è già il via libera per il referendum sulla privatizzazione dell’azienda.
Nel testo appena firmato ci sono diverse cose molto pesanti per i lavoratori: il passaggio dell’orario a 39 ore (con la possibilità quindi che gli autisti lavorino tutti i giorni 6 ore e 30 minuti), i tre giri a turno per i macchinisti (ad ogni turno dovranno effettuare tre giri, che in 6 ore e 30 non ci stanno, considerando le pause di legge), la reperibilità e i turni anche di notte per gli operai, le punte massime sono state portate da 6 ore e 30 a 6 ore e 40.
Come era facile prevedere il piano industriale altro non è che una azione di spremitura del limone lavoratore, con il paradosso che sono anche inserite delle parti sul tema della sicurezza. La classica presa per il culo: intensifico i turni e i ritmi di lavoro abbassando i livelli di sicurezza e colpendo la salute dei lavoratori e poi introduco i controlli!
L’azione di contrasto a questa ennesima fregatura diventa ancora più importante. Avanti con lo sciopero del 5 dicembre e avanti con l’azione congiunta tra lavoratori ed utenti. Martedi sono confermati i volantinaggi in tutti i capolinea e gli snodi strategici del trasporto pubblico a Roma in preparazione e a sostegno dello sciopero.
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