Sabato 24 marzo l’Unione Sindacale di Base si mobilita in tutta Italia contro Leroy Merlin con presidi e volantinaggi davanti ai principali punti vendita della multinazionale francese. La mobilitazione si farà anche in campo internazionale grazie alla collaborazione dei sindacati aderenti alla Federazione Sindacale Mondiale (qui i messaggi di solidarietà).
Ovunque sarà distribuito il volantino allegato in quattro lingue, di cui segue un breve sunto.
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Leroy Merlin utilizza il “caporalato” per il reclutamento dei dipendenti nel magazzino del Polo Logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) dove i 420 lavoratori sono assunti attraverso un sistema di “cooperative” che operano come veri e propri intermediari di mano d’opera e che si arricchiscono sottraendo salario e diritti ai “loro” operai.
Non solo le cooperative che forniscono manodopera a Leroy Merlin non garantiscono il rispetto del contratto e dei diritti minimi – i licenziamenti sono all’ordine del giorno e il ricambio è elevatissimo, basta provare ad alzare la testa – ma cambiano continuamente denominazione e codice fiscale per sfuggire agli Ispettori del Lavoro, all’INPS e all’INAIL per poter continuare indisturbati a violare le norme che regolano il salario, la regolarità contributiva, la tutela della salute negli impianti. In questo spesso aiutati da sindacati compiacenti.
La maggioranza degli operai, in tutta la Logistica, è composta da stranieri molto ricattabili perché la perdita del posto di lavoro comporta anche mettere a rischio il rinnovo del permesso di soggiorno e di questa condizione di inferiorità si approfittano le cooperative.
Dietro gli sconti e il basso prezzo delle merci esposte sugli scaffali dei suoi negozi si nasconde lo sfruttamento e la schiavitù di migliaia di facchini che lavorano giorno e notte per garantire la movimentazione e il trasporto dei prodotti
Riteniamo Leroy Merlin direttamente responsabile di questa situazione di sfruttamento, che sta diventando una nuova forma di schiavitù. Tutto il sistema della logistica è basato su queste pratiche che stanno consentendo anche ai colossi delle e-commerce, come Amazon e altri, di poter accumulare ricchezze e profitti.
USB, presente con migliaia di iscritti nei magazzini della logistica in tutto il Paese, chiede che le grandi aziende della distribuzione, del commercio, dell’e-commerce, le multinazionali come Leroy Merlin interrompano immediatamente ogni rapporto con il sistema delle cooperative, assumano in proprio i loro dipendenti, applichino il contratto di riferimento senza sconti, paghino le tasse e i contributi nei paesi che li ospitano.
Marzo 2018
SCHIAVI MAI!
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