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Livorno: fermiamo la strage, basta omicidi sul lavoro

Lo scorso 28 marzo Nunzio e Lorenzo, due operai della Labromare vengono colpiti dall’esplosione di una cisterna contenente acetato di etile all’interno del deposito Costiero Neri. Entrambi perderanno la vita.

Dal 2013 al 2016 gli omicidi sul lavoro, nella nostra provincia sono raddoppiati. Una buona parte di essi è avvenuta all’interno dell’area portuale.

Gli omicidi sul lavoro sono aumentati a dismisura anche nel nostro paese. Diventa quasi impossibile tenere il conto, da gennaio ad oggi sono 255.
Nonostante ciò la sicurezza sul lavoro non sembra essere la priorità nell’agenda politica. Indignazione generale per qualche giorno e poi tutto torna come prima.

Noi vogliamo essere molto chiari:, questa strage quotidiana ha i suoi responsabili. Le nuove leggi sul lavoro, l’abolizione dell’articolo 18, il lavoro interinale, la legge Fornero (che costringe migliaia di operai a lavorare nei cantieri nonostante debbano andare in pensione) la ricattabilità, lo sfruttamento, i tagli sistematici alle direzioni territoriali del lavoro, i mancati controlli, la complicità delle istituzioni, i contratti nazionali e aziendali firmati dai sindacati confederali che molto spesso, invece di contrastare l’aumento dei ritmi di lavoro, ne permettono l’applicazione in tutti i settori.

Per giovedì 7 giugno l’Unione Sindacale di Base ha deciso di organizzare un convegno, presso la Camera di Commercio di Livorno. Saranno presenti alcuni delegati RSU e RLS del porto di Trieste e Genova, Severo Lutrario, ispettore del lavoro, Fabio Galati della rete lavorareinsicurezza.org, Sergio Bellavita dell’esecutivo nazionale USB, Simone Selmi RLS Piaggio e Massimo Lami delegato sindacale dell’acciaieria Aferpi di Piombino.

Discuteremo insieme di sicurezza sul lavoro ma soprattutto cercheremo di elaborare delle proposte operative per contrastare questa strage “silenziosa”.
Tutti i lavoratori e lavoratrici e delegati sindacali sono invitati a partecipare.

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