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Le cinque giornate al porto di Catania

USB: “Vittoria della Catania meticcia e antirazzista”.
Catania meticcia, antifascista, antirazzista e antisessista ha ottenuto una grande vittoria! Le migranti e i migranti sequestrati dal ministro xenofobo Salvini al porto di Catania, sulla Diciotti, nave della Guardia Costiera italiana, sabato notte sono stati liberati, mentre lo stesso Salvini è ufficialmente indagato  dalla Procura della Repubblica di Agrigento per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale.

L’USB, sin dalla notte dell’attracco della Diciotti a Catania,  attraverso le compagne e i compagni della Federazione del Sociale USB Catania, è stata attivamente presente nel molo Levante varco 4 del Porto catanese.  Successivamente, con la costituzione del  Presidio indetto dalla Rete antirazzista catanese,  anche con proprie  iniziative.

Una di queste è culminata con un’azione corsara, con dei compagni e la compagna Urzì a bordo di un gommone che si è avvicinato alla nave sequestrata per esprimere la solidarietà alle migranti e ai migranti a bordo.

Nel tardo pomeriggio della stessa giornata di giovedì , mentre un folto gruppo di giovani compagni, nonostante il blocco della celere, riusciva a raggiungere una parte della zona rossa, compagne e compagni dell’USB, assieme ad altri militanti antirazzisti, bloccavano con i loro corpi un blindato della polizia intervenuto per dare manforte agli altri celerini.

Sabato , infine, il presidio ha dato vita ad una grande manifestazione, a cui hanno partecipato oltre 3000 persone. Presenti per l’USB anche compagne e compagni delle federazioni di Bologna, Cosenza, Milano, Palermo, Roma, Ragusa, Torino.

Il  Confederale Nazionale USB aveva chiesto  ufficialmente alla Capitaneria di Porto di  Catania  e alla Prefettura del capoluogo etneo di verificare “le condizioni di sicurezza e di salute del personale della nave Diciotti e dei migranti a bordo della stessa imbarcazione, dando mandato “ai dirigenti sindacali della USB presenti al Porto di Catania” – Dafne Anastasi, Claudia Urzì e Orazio Vasta – di verificare ciò.

Ma, la giornata di ieri ha, praticamente, stravolto tutto il programma:  prima con l’occupazione della piazza e la ulteriore militarizzazione della zona rossa sul molo, poi con lo sbarco delle migranti e dei migranti dalla  Diciotti e la discesa a terra del personale di bordo, subito dopo la grande manifestazione popolare che ha chiesto, e ottenuto, la liberazione  delle “recluse” e dei “reclusi”  della Diciotti. Sono state chieste anche le dimissioni di Salvini. Il Ministro leghista non si è ancora dimesso, ma è ufficialmente indagato!

La manifestazione di sabato ha registrato una lunga serie di interventi dal palco allestito a ridosso dell’odiosa e militarizzata “zona rossa”. Per l’USB è intervenuta la compagna Claudia Urzì, responsabile della Federazione del Sociale USB Sicilia, intervento più volte “interrotto” dagli slogan scanditi dai manifestanti a supporto del suo dire.

Successivamente, ha fatto seguito un grande corteo che ha attraversato gran parte dell’area portuale, per ritornare al presidio, dove è avvenuta una immotivata e violentissima carica da parte della polizia e dei carabinieri, con teste spaccate fra i manifestanti, anche minorenni. Le compagne e i compagni dell’USB si sono opposti con i loro corpi e le loro bandiere ad eventuali altre immotivate cariche poliziesche, formando una sorta di muro umano fra i “tutori dell’ordine” e il resto del corteo. Alla fine, manganelli e scudi sono stati riposti nei blindati.

Contemporaneamente, delle compagne e dei compagni militanti antirazzisti si sono tuffati nelle acque del porto, arrivando a pochi metri dalla Diciotti, riuscendo ad entrare in contatto visivo con alcuni migranti, esprimendo in inglese la loro vicinanza e solidarietà, riuscendo a non essere catturati dagli agenti a bordo delle motovedette della polizia, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera che hanno fatto di tutto, ma senza riuscirci, per bloccarli.

Infatti, sempre a nuoto, le compagne e i compagni hanno raggiunto il molo e tirati fuori dalle braccia delle compagne e dei compagni che li attendevano.

Intanto, si era diffusa e ufficializzata la notizia che annunciava lo sbarco dalla Diciotti.
USB ha, inoltre,  documentato e diffuso  con continuita’ quanto accadeva al porto sin dal primo giorno,  ivi comprese le violazioni di carattere giuridico sulla nave e la sospensione dello stato di diritto intorno alla zona rossa,  rimanendo in costante contatto con gli avvocati presenti sul molo e accorsi per fornire tutela legale.

L’USB è stata  presente al porto fino alle ore 5 di domenica, assieme ad altre realtà del Presidio, l’ora che ha registrato l’uscita dal Porto di Catania, dei migranti, a bordo di pullman, destinazione l’ hot spot di Messina.

UNA GRANDE VITTORIA DELLA CATANIA E DELL’ITALIA METICCIA, ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA! UNA GRANDE VITTORIA PER L’USB.

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