La protesta dei facchini GLS di Piacenza non si ferma: gli operai sono sul tetto dello stabilimento di Montale da lunedì 15 aprile, per protestare contro il licenziamento di 33 lavoratori per ritorsione da parte dell’azienda.
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Nella conferenza stampa tenuta questa mattina davanti alla sede GLS, con la partecipazione di Aboubakar Soumaoro, dell’esecutivo nazionale dell’USB, è stato ribadito che la mobilitazione continuerà fino a che la multinazionale non si siederà al tavolo con i lavoratori e i loro rappresentanti, che chiedono il reintegro dei licenziati.
Il lavoro degli operai della GLS ha consentito a tutta la filiera di fatturare miliardi, USB si appella quindi alla cittadinanza e alle istituzioni per chiedere appoggio alla lotta per il lavoro di 33 padri di famiglia. La protesta continuerà a mettere al centro il lavoro e a ribadire che i lavoratori non possono essere considerati un dispositivo “usa e getta”. Andremo avanti se necessario anche fino al 25 aprile, per trasformare la notte della festa della Liberazione dal fascismo in una notte di lotta e resistenza.
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