Era già successo nel 2013, quando sul palco del 1 maggio della CGIL in piazza Maggiore arrivò anche Alberto Vacchi, ex presidente di Confindustria Emilia Romagna, sugellando il patto per il lavoro nell’unità tra lavoratori e imprenditori.
Quest’anno potrebbe riproporsi uno spettacolo simile, con uno slogan che dice tutto o molto rispetto alla retorica che ormai da anni si è diffusa nel Paese “La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale”.
Un 1 Maggio che, con la “scusa” di essere festa dei lavoratori, cerca di trasformarsi in festa pre-elettorale in vista delle europee di maggio.
Come redazione, abbiamo preferito dare spazio ad una piazza alternativa, che a Bologna metterà al centro gli interessi dei lavoratori e non dei padroni, in un’ottica che davvero parli di sviluppo del territorio per le classi popolari e non di quello di un Unione Europea dell’austerità.
Ambiente, lavoro, diritto al futuro: Festa dei lavoratori e delle lavoratrici
Viviamo in un territorio regionale riconosciuto come una delle aree più inquinate d’Europa, anche a causa dell’enorme passaggio di trasporto merci su gomma, e segnato da un alto rischio di dissesto idrogeologico, che pende sulle condizioni di vita della popolazione.
Ci chiediamo dunque se la difesa del territorio debba essere fonte di speculazione e profitto privato di aziende e multinazionali o ambito di investimento pubblico per creare lavoro e migliorare la vita della collettività.
Il tema della giornata, a cui parteciperanno diverse realtà e associazioni oltre a delegati USB di diversi settori, sarà incentrato sulle connessioni tra lo sfruttamento del lavoro e sfruttamento ambientale, l’inquinamento, il dissesto del territorio e la speculazione urbana.
Problemi sempre più sentiti e impellenti, spesso strumentalizzati da chi ha interessi speculativi attraverso la cosiddetta green economy o le grandi opere inutili. Oltre a quelle nazionali come TAV e TAP non mancano gli esempi locali, come il progetto del nuovo tram e il “passante” a Bologna, la bretella Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada regionale Cispadana, mettendo ogni volta il profitto al primo posto e ignorando invece il diritto del popolazione alla tutela lavorativa, il diritto alla salute e a vivere in un territorio sicuro.
Riteniamo invece che la cura del territorio, dell’ambiente e delle infrastrutture, attraverso l’intervento del pubblico e non l’appalto a privati assetati di profitto, debba essere elemento di partecipazione diretta della popolazione e occasione per istituire migliaia di posti di lavoro ben tutelati e retribuiti.
Esiste un’alternativa a Bologna alla Piazza organizzata da CGIL CISL UIL ed è quella del sindacato USB: il primo maggio lanciato dai sindacati collaborazionisti è una iniziativa strumentale in vista delle prossime elezioni europee.
Accostare i temi del lavoro, dei diritti e dello stato sociale alla difesa dell’Unione Europea è una assurdità politica e storica, quando tutti sappiamo che sono appunto le politiche europee a vincolare ogni possibile strategia di difesa e riconquista di questi stessi diritti.
≡ Programma:
➤ ore 11:
Dibattito AMBIENTE, LAVORO, DIRITTO AL FUTURO – prospettive di sviluppo tra lavoro pubblico per le infrastrutture e la tutela dei territori e la lotta contro le grandi opere inutile, fuori dalla gabbia dell’UE
➤ ore 13:
PRANZO POPOLARE
e per tutto il pomeriggio giochi, banchetti, musica, magna&beve
♫ ore 18: BantuBeat (afrobeat funk)
♫ ore 20: Guglielmo Pagnozzi and the Proletfunk
♫ ore 22: DJ LUGI aka Boogie Lou
USB Bologna
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