Come ogni anno arriva il momento in cui la Piaggio fa richiesta di ammortizzatori sociali per affrontare la sua “crisi”. La scorsa settimana i sindacati confederali hanno firmano l’apertura dei contratti di solidarietà per un periodo che va dal 21 ottobre al 17 gennaio 2020. L’ennesima solidarietà aperta per permettere a Piaggio di fermare la produzione di veicoli per più di due mesi nel periodo invernale e proseguire nella strategia di “stagionalizzazione” della produzione.
Si è deciso di firmare una procedura di ammortizzatori sociali che quindi prevede degli esuberi dopo che nei mesi precedenti Piaggio ha chiesto di lavorare il sabato in straordinario e soprattutto dopo aver assunto 100 lavoratori con contratti a termine.
Come è possibile che un azienda che continua a macinare utili e che assume e rinnova fino a gennaio 20 contratti a termine, richieda l’intervento dello Stato sotto forma di contratti di solidarietà?
Ci chiediamo come sia possibile che Piaggio faccia uso così smodato nel solito anno di ammortizzatori sociali per poi praticamente in contemporanea chiedere straordinari, fare assunzioni a trasformazioni e aprire procedure di mobilità.
Forse prima di firmare si dovrebbe valutare il quadro generale in cui Piaggio si muove.
Ogni anno nello stabilimento di Pontedera grazie alle varie procedure di mobilità si perdono posti di lavoro. Anche quest’anno si parla di assunzioni quando in realtà dal 2012 la Piaggio non ha assunto in maniera stabile praticamente nessun lavoratore. Si parla solo di trasformazioni e oltretutto dal 2012, per l’ennesimo anno, 76 part time verticali sono costretti a casa senza stipendio e senza possibilità di accedere neanche agli ammortizzatori di sociali.
Per non parlare della vergognosa decisione di lasciare a casa tutti i precari storici dopo anni di lavoro e sacrifici.
La Regione Toscana e soprattutto l’INPS non si accorgono di nulla?
USB contesta da sempre questo “contorto” meccanismo che permette sostanzialmente alla Piaggio di fare ciò che vuole anche e soprattutto attingendo da fondi pubblici che dovrebbero servire per affrontare delle vere crisi aziendali che purtroppo nel nostro territorio non mancano.
Metteremo in campo tutte le iniziative possibili affinché nessun lavoratore e nessuna lavoratrice sia lasciato indietro pretendendo il rispetto degli accordi per quanto riguarda i CT storici.
Pretendiamo che sia ristabilita una lista di anzianità per tutti i precari che Piaggio ha utilizzato fino ad ora e la stabilizzazione di tutti i PTV che ancora sono rimasti fuori dalle varie procedure.
Per questi motivi USB era presente in presidio anche durante l’ultimo incontro in Confindustria a Pisa. La sesta mobilitazione organizzata dalla nostra sigla sindacale insieme ai lavoratori precari. Presidio che questa volta ci ha visti anche presenti in solidarietà al delegato Cappellini colpito dall’ennesimo provvedimento disciplinare. Se Piaggio e i sindacati confederali non l’hanno ancora capito lo ribadiamo anche qui: non abbiamo nessuna intenzione di interrompere la nostra vertenza e andremo avanti fino a quando non otterremo il risultato finale.
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