L’Usb ha confermato lo sciopero di oggi all’ex Ilva di Taranto e ricorda come sulla vicenda il ministro Patuanelli ebbe a dire che: “Affidare lo stabilimento di Taranto ad ArcelorMittal è stata una cazzata”.
L’incontro svoltosi presso il Mise ha reso evidente – come attestato dalla citazione di Patuanelli – che le ragioni avanzate da Usb nella soluzione della questione ex Ilva vengono tutte confermate: Arcelor Mittal va cacciata.
L’unico elemento positivo emerso nel tavolo ministeriale è la disponibilità da parte del ministro ad aprire un tavolo complessivo sulla siderurgia nazionale. Ma su Taranto registriamo grande incertezza da parte di chi oggi dovrebbe dare risposte a migliaia di lavoratori sul piano industriale di ArcelorMittal Italia.
Lo stesso Domenico Arcuri di Invitalia afferma che la scelta di portare ArcelorMittal in Italia è una nefasta eredità della gestione Calenda e oggi, nei fatti, afferma di non poter far altro che reclamare il rispetto di un contratto che su occupati e carichi di lavoro è del tutto disatteso. Lo conferma lo stesso Arcuri, il quale afferma testualmente che lo stabilimento “più grande stabilimento di Europa è stato regalato alla multinazionale con un contratto scellerato”.
Per USB è grave che si arrivi oggi con un tavolo privo di risposte e con un Governo che afferma di subire la presenza di una multinazionale che fa quello che vuole e che con arroganza non risponde a nessuno.
“Dopo il tavolo odierno chiediamo nuovamente con forza che il governo trovi il coraggio per allontanare ArcelorMittal e il suo Ad Lucia Morselli e a maggior ragione confermiamo tutte le ragioni dello sciopero di 24 ore indetto per venerdì 2 da USB, a partire dalle ore 7” scrive Usb in una nota diffusa alla stampa.
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