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Lascia un po’ sbalorditi la notizia fornita dal ministro Brunetta sulla genesi del Patto per la pubblica amministrazione e la coesione sociale che avrebbe avuto un passaggio fondamentale in una cena a casa sua con la partecipazione di Landini, Barra e Bombardieri.

I tre segretari generali di Cgil Cisl Uil si sono seduti a tavola con Brunetta e hanno mangiato i piatti cucinati dal ministro e dalla moglie, mentre discutevano di come farcire il Patto che pochi giorni dopo è stato sottoscritto in pompa magna alla presenza di Draghi.

Avevamo capito che ci si trovava di fronte ad una ripresa in grande stile della concertazione, quello che ci era sfuggito è che questa prassi che tanti danni ha prodotto in passato si fosse trasformata in una tavola imbandita offerta da un ministro a commensali che dovrebbero avere, di default, altre frequentazioni.

I piatti erano evidentemente di ottima fattura visto che hanno rapidamente convinto i tre commensali a mandar giù assunzioni di giovani scelti ad hoc e senza concorso per di più a tempo determinato, a deglutire aumenti contrattuali esattamente identici a quelli respinti qualche mese fa con uno sciopero generale dal dubbio esito, a sorbire la promessa di assunzioni di giovani a salari bassi in cambio di un ipotetico e comunque condizionato scivolo dei vecchi impiegati svogliati e, dulcis in fundo, a gustarsi il panorama di una pubblica amministrazione trasformata in una sorta di azienda privata da far correre e dalla cui strada eliminare i lacci e lacciuoli che ne frenano la corsa, per garantire l’arrivo dei fondi del Recovery Plan e favorire l’osmosi tra pubblico e privato

Una bella cenetta davvero! Gradita dai commensali che si sono bevuti tutto in cambio di una stagione di relazioni sindacali “aperte” e della promessa di poter continuare a sedersi alla tavola imbandita dei fondi pensione e del welfare contrattuale.

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