Oggi manifestazione nazionale a Roma per dire no ai profitti sulla salute e chiedere la fine del precariato
Ha avuto successo lo sciopero nazionale della sanità, pubblica e privata, proclamato dall’Unione Sindacale di Base in coincidenza con il G20 della salute. I presidi e le manifestazioni tenuti in tutta Italia, a cominciare da quello di Roma davanti al Ministero della Salute, sfoceranno domani in una grande manifestazione nazionale, fissata per le ore 14 a piazza della Repubblica, con delegazioni in arrivo da tutta Italia.
Lo sciopero, i presidi, il convegno internazionale “Salute contro profitto” del 21 e la manifestazione di sabato 22, sono stati organizzati da USB per dire no al Global Health Summit dei ricchi e per chiedere a gran voce una sanità che sia al servizio della salute e non del profitto, assunzioni immediate e stabili che pongano fine alla piaga del precariato, aumenti veri e salari dignitosi e, tema non ultimo, la liberazione dei vaccini dai brevetti che ne fanno un’arma politica, oltre che fonte di incalcolabili profitti per le multinazionali.
I lavoratori del settore, incensati come eroi all’esplodere della pandemia, sono già stati scaricati dal governo Draghi, che punta tutte le sue carte sull’eterna politica dei tagli, sul passaggio al privato, sulla precarizzazione.
In piazza con medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici, addetti ai servizi ci saranno anche le delegazioni delle principali crisi industriali italiane, da Alitalia ad ArcelorMittal, passando per insegnanti e braccianti, nonché una delegazione della comunità palestinese di Roma per protestare contro l’aggressione israeliana.
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