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Alitalia. Nessuna garanzia per i lavoratori. Oggi in piazza a Montecitorio, il 18 è sciopero

L’incontro con l’amministrazione straordinaria del Gruppo Alitalia Sai in As non ha portato alcuna novità per le lavoratrici e i lavoratori di Alitalia.

I commissari straordinari hanno infatti comunicato di non avere alcuna visibilità rispetto ai quasi 40 milioni di euro residui dei ristori, per i quali confidano che i tempi di ricezione delle somme non superino i prossimi 7/10 giorni, né dei 100 milioni di prestito previsto dal Decreto Sostegni 2, per i quali non è ancora neanche redatto il decreto interministeriale necessario per la loro erogazione.

In concreto non può essere ancora fornita ai lavoratori e lavoratrici del Gruppo Alitalia SAI alcuna garanzia rispetto ai tempi di accredito della 14ma insieme allo stipendio di giugno.

Allo stesso tempo, rimane la totale incertezza sull’immediato futuro, dato che non c’è alcuna novità rispetto la questione ITA, per la quale aspettano le dovute informazioni da parte del Governo su tempi, perimetro e procedure; tutto questo proprio mentre la stagione estiva si sta mettendo in moto e lo spazio d’incertezza industriale viene riempito da tutte le low cost, con sempre maggiore offerta dai principali scali italiani.

Secondo l’Usb che chiama alla mobilitazione “Ogni giorno che passa la gestione complessiva di questa vicenda sembra sempre di più guidata da una precisa strategia di affossamento dell’industria nazionale e dalla presa in blocco da parte di vettori low cost, sia attraverso l’incredibile ristrettezza dei ristori e i tempi di erogazione degli stessi, che soffocano i lavoratori e la compagnia di bandiera, sia grazie alla capitolazione del Governo rispetto alle imposizioni di Bruxelles e di qualsiasi pretesa industriale per quanto riguarda il futuro di questo settore”.

Ma lo smantellamento dell’Alitalia viene considerato come una vittoria dai padroni nel trasporto aereo: “Siamo noi la vera compagnia aerea nazionale italiana…” ha dichiarato non più tardi di ieri Jason McGuinness, direttore commerciale di Ryanair. Il capolavoro di un Paese dedito al suicidio industriale sembra essere ormai quasi compiuto.

Rimangono pertanto confermati i prossimi appuntamenti: oggi, giovedì 10 giugno, ore 15.00 in piazza Montecitorio presidio/assemblea; venerdì 18 giugno sciopero generale del trasporto aereo.

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Sulla vicenda Alitalia la presa di posizione di Potere al Popolo

Il governo, la Confindustria e la UE danno il via ai licenziamenti di massa con i 5500 di Alitalia.

È una scelta di classe profonda e brutale, di un sistema di potere che ha deciso di far pagare la pandemia alle lavoratrici ed ai lavoratori e alla grande maggioranza della popolazione, che in questi anni ha visto ridursi il suo reddito ed i suoi diritti.
La scelta di smantellare Alitalia, farla a pezzi da svendere alle grandi compagnie estere è uno dei primi sacrifici che il nostro paese deve fare per ottenere i prestiti dalla Unione Europea; e molti altri ne seguiranno se si continuerà su questa strada.
Il governo Draghi si conferma essere uno dei più reazionari e padronali della storia repubblicana e le forze cosiddette sovraniste che lo sostengono ancora una volta mostrano che la loro sovranità finisce quando comincia quella delle multinazionali.
I 5500 licenziamenti di Alitalia sono un fatto gravissimo in sè, ma ancora di più perché preannunciano gli altri 100000 che la stessa Confindustria ritiene probabili dopo la fine del blocco, da essa pretesa e dal governo accolta.
Per fermare questa catastrofe sociale è necessario un grande movimento di lotta e Potere al Popolo mette a disposizione tutto il suo impegno perché questo movimento contro i licenziamenti ed il governo Draghi cresca e si diffonda.
Per questo Potere al Popolo aderisce all’assemblea dei lavoratori Alitalia convocata per il 10 giugno davanti a Montecitorio e a tutte le iniziative di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, a cui va la nostra piena solidarietà.

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