“Ho ascoltato con attenzione tutta l’Assemblea di Confindustria e mi sembra che ci sia una sintonia veramente molto forte tra il presidente di Confindustria e il presidente del Consiglio. Il che per un’organizzazione di lavoratori non è un bel vedere“.
Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Pierpaolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale confederale Usb. “Sulla dubbia proposta di Draghi del ‘Patto per l’Italia (dubbia nel senso che l’ha avanzata prima Bonomi) si capisce che ha due obiettivi” – afferma Leonardi – “lo sviluppo e la pace sociale. L’interesse delle imprese è chiaramente quello di avere di fronte delle organizzazioni sindacali non conflittuali, ma che condividano complessivamente il progetto di società che sta venendo con Draghi e Confindustria, che non siano d’intralcio e garantiscano la pace sociale“.
Enorme difficoltà per Cgil, Cisl e Uil
La proposta avanzata dal presidente del Consiglio Mario Draghi di un Patto per l’Italia, è la conferma, per Pierpaolo Leonardi, “della enorme difficoltà in cui si trovano Cgil, Cisl e Uil“.
“Da tempo – ribadisce con Adnkronos/Labitalia il sindacalista – hanno instaurato una loro linea politica che è di concertazione e collaborazione. La loro scelta, ormai da tempo ripeto, di essere non più sindacato conflittuale, ma un sindacato che accompagna le politiche del governo, magari cercando di correggere solo qualche punto o punto e virgola e che oggi si trova schiacciato da una società che vive una condizione drammatica e da un mondo del lavoro la cui prospettiva, se va bene è di qualche mese di cassa integrazione o di Naspi, ma senza nessun futuro sul piano industriale“.
Leonardi parla sulla via del ritorno dalla manifestazione che si è tenuta Fiumicino in concomitanza con lo sciopero del trasporto aereo: “A fianco dei lavoratori dell’Alitalia – spiega – c’erano i lavoratori della Gkn, dell’Ilva di Taranto, di Air Italy che ieri sera ha annunciato 1.400 licenziamenti, i lavoratori dell’Atitech di Napoli“.
“E’ chiaro che organizzazioni sindacali che scelgono di giungere a un accordo come il ‘Patto per l’Italia’, lasciano i lavoratori, almeno i loro iscritti, senza tutela“, conclude Leonardi.
Sciopero generale 11 ottobre
“Non mi stupirà affatto se Cgil Cisl e Uil, accetteranno di aderire al Patto per l’Italia: ormai da decenni sono sindacati che hanno messo nel cassetto ogni velleità di trasformazione sociale. Invece cercano di contenere i danni e non ci riescono quasi mai” dice Pierpaolo Leonardi.
“E’ chiaro – osserva Leonardi – che Confindustria e Governo fanno il loro mestiere: e questo governo non credo dimostri molto interesse verso i lavoratori, tanto che le aziende in crisi non riescono a venirne fuori perché non c’è alcuna disponibilità né economica né politica né sociale. E’ chiaro che fanno il loro mestiere, il problema è che non lo fa il sindacato e i lavoratori sono schiacciati tra una disponibilità al conflitto e alla lotta (come si sta evidentemente determinando in queste ultime settimane), e un sindacato che non ha nessuna intenzione di andare fino in fondo e di scontrarsi con Governo e Confindustria“.
Per questo, sostiene Leonardi. “c’è bisogno di mettere in campo quante più forze possibili“.
“Abbiamo indetto per l’11 ottobre uno sciopero generale – ricorda Leonardi – e una delle manifestazioni centrali che faremo sarà proprio sotto al Ministero dello Sviluppo Economico. Lì i lavoratori delle oltre 100 vertenze aperte al Mise porteranno la loro protesta forte e senza la mediazione di Cgil, Cisl e Uil“.
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