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Salario minimo a 10 € l’ora per legge: l’8 marzo manifestazione USB

Al Ministero del Lavoro. Alzate i salari, abbassate le armi

Lo scoppio della guerra in Ucraina è destinato ad avere pesanti ripercussioni sulle condizioni economiche del Paese. A pagarne le conseguenze saranno come sempre le lavoratrici e i lavoratori, a cominciare da chi da anni vive con paghe al di sotto della decenza.

La questione dei minimi salariali è perciò ancora più urgente e sta diventando drammatica. C’è una massa di dati che dimostra ormai da tempo come la questione non sia più rinviabile. Né ha molto senso fare ancora riferimento alla contrattazione, quando tutti i rinnovi contrattuali continuano a proporre modifiche che non scalfiscono il livello dei salari.

Per l’anno 2022 l’Istat ha finora calcolato un’inflazione media superiore al 5% e gli effetti della guerra ancora non si sono percepiti: il rincaro dei prodotti energetici non potrà che far lievitare ulteriormente i prezzi.

È possibile che in questa condizione ci siano sempre altre priorità? È accettabile che milioni di lavoratori siano lasciati in condizione di povertà e ci si rifiuti di intervenire per garantire il rispetto di quanto stabilito dall’articolo 36 della nostra Costituzione “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”?

La mattina dell’8 marzo, nella giornata dello sciopero generale transfemminista, saremo sotto le finestre del Ministero del Lavoro per rivendicare la riapertura del tavolo sul salario minimo per legge.

Non un soldo per la guerra

Basta salari da fame

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