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Tavolo del Caporalato in vigore dal 17 dicembre 2018, ma…

… quasi un miliardo di euro in risorse economiche, 7 riunioni nazionali, progetti, progetti, progetti…

I risultati ancora non si vedono, sono passati tre anni interi da quando fu dato il via al Tavolo del Caporalato, risposta governativa all’incredibile condizione in cui vivono i braccianti agricoli, vittime dei “caporali” ma vittime soprattutto delle leggi di mercato che hanno imposto sfruttamento ed estrazione di massimo profitto dall’intero settore dell’agroindustria.

Si continua a fare teoria sociologica sulla fenomenologia della presenza dei lavoratori migranti in agricoltura, cercando di individuare nel traffico di mano d’opera il problema principale.

Come disse una volta un lavoratore bracciante, i caporali veri hanno giacca e cravatta, son le persone che determinano a tavolino i prezzi dei prodotti agricoli imponendo a tutto il sistema la compressione dei prezzi al fine di ottenere il massimo del profitto.

Fino a quando non si interverrà sull’intero sistema agricolo, che a nostro avviso dovrebbe considerare il cibo un diritto sociale e non una merce su cui speculare;

fino a quando si costruiranno enormi carrozzoni per distribuire ingenti risorse statali unicamente per foraggiare un sistema ben conosciuto in Italia, che vede la messa in opera di progetti finanziati ma assegnati sempre ai soliti noti con scarsi risultati visibili, e non si interviene sull’aumento delle risorse destinate al controllo delle regolarità lavorative e al controllo della sicurezza dei posti di lavoro che negli ultimi anni hanno perso il 40% dei loro effettivi;

non si interviene sul controllo delle risorse derivanti dalla PAC, che arrivano senza alcun reale riscontro sulle capacità produttive e sull’applicazione corretta dei contratti di lavoro nelle aziende beneficiarie dei fondi europei;

non si interviene sul rispetto degli stessi contratti agricoli, che già poveri alla firma, meno di 8 euro lordi l’ora di media, non vedono applicate le parti accessorie, alloggio, trasporto e vitto a carico del datore di lavoro per gli stagionali;

fino a quando tutto questo non accadrà, la rappresentazione dell’intero sistema agricolo sarà continuamente falsato.

Per non rimanere alle sole dichiarazioni di carattere politico, siamo andati a leggere nelle relazioni ufficiali pubblicate sul sito del Ministero come sono state utilizzate le ingenti risorse messe a disposizione.

Evidenziando alcuni dei provvedimenti e delle azioni promosse dal Tavolo del Caporalato e quindi finanziate con denaro destinato alla eliminazione dello sfruttamento, vediamo a caso fra gli altri:

Nell’area di Castel Volturno, dove il Prefetto di Caserta riveste anche il ruolo di Commissario straordinario del Governo, la Prefettura ha coordinato un intervento sinergico finalizzato ad attenuare il degrado ambientale e sociale nel quale si sviluppa il caporalato. Il Protocollo del 2018 sottoscritto tra Regione Campania, Ministero dell’Interno e Comune di Castel Volturno ha incluso interventi, per più di 20 milioni di  euro, finalizzati alla demolizione di costruzioni abusive, al contrasto all’erosione costiera, all’adeguamento  delle reti fognarie, al riuso di beni confiscati, alla realizzazione di impianti di videosorveglianza, nonché  all’attuazione di azioni volte a favorire l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi.”

Ossia per lottare contro il caporalato, si finanziano interventi che dovrebbero essere imputati alla amministrazione corrente  “…per più di 20 milioni di euro, finalizzati alla demolizione di costruzioni abusive, al contrasto all’erosione costiera, all’adeguamento delle reti fognarie, al riuso di beni confiscati, alla realizzazione di impianti di videosorveglianza.”

Ad oggi il PON ha attivato 13 progetti del valore complessivo di circa 38,8 milioni di euro“, a valere sull’Asse 7 “Accoglienza e Integrazione Migranti” del Programma. Tra gli interventi finanziati riferibili all’Azione prioritaria 5 (alloggi) si segnalano i seguenti progetti:

Gestione emergenza abitativa lavoratori immigrati in agricoltura. Foresterie per l’accoglienza finanziato a ottobre 2019, (5,4 milioni di euro), destinato alla costruzione di moduli abitativi nelle provincie di Foggia e Lecce.

L’ultimo gattopardo, del Comune di Ispica – RG (1,3 milioni di euro), finanziato a luglio 2020, che prevede il recupero di due unità abitative.

Ospitalità e Formazione per il contrasto al caporalato. ristrutturazione dell’ex scuola rurale di contrada Genisi del Comune di Ragusa (587 mila euro), finanziato a luglio 2020, che prevede la ristrutturazione di un immobile.

Il Mosaico di San Severo-Progetto sperimentale per l’inclusione socio-lavorativa: Ex-Macello Comunale del Comune di San Severo- FG (4,3 milioni di ero), finanziato a settembre 2020, che prevede la riqualificazione e il recupero di un manufatto storico.

Coltiviamo la legalità e contrastiamo il caporalato, del Comune di Acate- RG (1,8 milioni di euro), finanziato a dicembre 2020. Il progetto prevede la rimessa in funzione di tre strutture.

Siamo uomini o…del Comune di Vittoria- RG (1,7 milioni di ero), finanziato a dicembre 2020. Il progetto prevede il recupero dei locali della delegazione municipale di Scoglitti, presso i quali attivare un servizio di formazione per adulti.

Acca – Azioni di contrasto al caporalato del Comune di Siracusa (1,7 milioni di euro), finanziato ad aprile 2021. Il progetto prevede l’allestimento di un’area attrezzata stabile.

Come si legge, sono poche le azioni destinate ad un intervento diretto sulla parte lavorativa, la maggior parte sono interventi di ristrutturazione di edifici per usi pubblici non immediatamente riconducibili alla lotta contro il caporalato. Sull’azione 8 troviamo delle perle che si commentano da sole:

Rispetto all’Azione Prioritaria 8 (vigilanza) si segnalano i seguenti i progetti:

Rifunzionalizzazione dell’immobile sede della Stazione Carabinieri di Turi (BA), del Comando Legione Carabinieri Puglia (2 milioni di euro), finanziato a settembre 2019.

Rifunzionalizzazione di uno stabile da adibire a sede della Compagnia Carabinieri di Pisticci (MT), del Comando Legione Carabinieri Basilicata (1,9 milioni di euro), finanziato a luglio 2019.

SISLAV 2.0, del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro per un valore di 10,3 milioni di euro, finanziato a gennaio 2021, finalizzato al potenziamento del sistema informativo (SISLAV) di contrasto al caporalato.”

Quattordici milioni di euro vanno ai Carabinieri non per rafforzare il reparto ispettivo, ma per mettere a posto caserme e per il potenziamento di un sistema  informativo dei Carabinieri già esistente dal 2011.

Anche in Puglia sono state intensificate le foresterie ad uso dei lavoratori stagionali. Oltre San Severo e Torretta Antonacci, già attive dal 2019, sono state avviate le foresterie di Lesina e Poggio Imperiale. Sempre in provincia di Foggia sono stati emanati avvisi e bandi di gara per l’individuazione di moduli abitativi a Foggia, San Severo, Manfredonia e Cerignola per i braccianti di Paesi Terzi, nonché manifestazioni di interesse per l’inserimento socio-abitativo di 150 migranti presenti nella Capitanata. La Puglia ha inoltre attivato una linea di finanziamento ad hoc (pari a 350mila euro) per attivare servizi di trasporto dedicati ai braccianti agricoli di Foggia e Taranto e del relativo hinterland”.

Di questo trasporto a Torretta Antonacci non hanno la minima conoscenza, ma se utilizzano taxi privati, i tassisti di fortuna vengono considerati caporali

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali dispone di un portfolio di interventi di circa 89 milioni di euro (vedasi allegato) per la realizzazione di azioni di prevenzione del lavoro sommerso e contrasto al fenomeno dello sfruttamento lavorativo….

Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali dispone di risorse pubbliche per un totale di circa 520 milioni di euro per la realizzazione d’iniziative che ricadono soprattutto nell’azione prioritaria che si focalizza sugli interventi strutturali,…

Il Ministero dell’interno, nell’ambito del Programma operativo nazionale “Legalità”, dispone di risorse pubbliche per un totale di oltre 94 milioni di euro per le azioni prioritarie relative alla pianificazione dei flussi di manodopera e il miglioramento dei servizi domanda/offerta di lavoro agricolo, la pianificazione e attuazione di soluzioni alloggiative dignitose ed il rafforzamento delle attività di vigilanza e contrasto allo sfruttamento lavorativo.

Infine, il Ministero delle politiche agricole nel Piano operativo agricoltura 2021-2027 richiede di impegnare 250 milioni di euro di contributi a fondo perduto per il finanziamento di Contratti di filiera e di distretto ai sensi del Decreto Ministeriale 1192/2016 e del regime di aiuto di Stato autorizzato dalla Commissione europea (numero SA 42821). A tale finanziamento il Ministero delle politiche agricole richiede di abbinare un’erogazione di 350 milioni di euro di finanziamenti agevolati a valere sul Fondo rotativo imprese gestito da Cassa depositi e prestiti

I delegati del nostro sindacato impegnati veramente nel fango e nelle situazioni di disagio, ci fanno sapere che gli ingenti investimenti non hanno prodotto il benché minimo beneficio ai lavoratori migranti impegnati nel bracciantato, a Torretta Antonacci, a San Ferdinando, a Saluzzo, a Viterbo, nella fascia trasformata del Ragusano la disperazione dei migranti è mitigata unicamente dall’intervento del nostro sindacato e delle associazioni di volontariato senza alcun aiuto dalle istituzioni.

Troppe volte i progetti vinti attraverso bandi e finanziamenti pubblici risultano essere azioni imposte dall’alto, senza alcuna condivisione con i beneficiari sui loro reali bisogni e necessità.

USB invita le istituzioni nazionali e locali, i partiti e i mass media a confrontarsi realmente su ciò che accade nel mondo del Made in Italy in agricoltura, senza scandali e giullari di corte, il confronto sarebbe sicuramente interessante.

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