“Il Governo cede ai ricatti di Arcelor Mittal e del suo ad Lucia Morselli”
Nonostante nella giornata odierna il mondo del lavoro e delle Istituzioni, all’unisono, abbiano inviato al Governo un messaggio forte e chiaro, ovvero di non erogare nessun ulteriore prestito pubblico in qualunque forma ad Arcelor Mittal, socio totalmente inaffidabile ed inadempiente, senza un preventivo riequilibrio della governance che, cosi come garantito dallo stesso Ministro delle Imprese e del Made in Italy in più circostanze, avrebbe dovuto prevedere l’ingresso di Invitalia in maggioranza, il CDM di stasera ha approvato il decreto legge recante “Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale” confermando la volontà di erogare i 680 milioni, già stanziati, in modalità finanziamento soci, ripristinando vergognosamente perfino lo scudo penale ai gestori del sito.
In altre parole, il Governo Meloni si disinteressa completamente delle richieste di un intero territorio, dei lavoratori, dei cittadini, delle scriventi OO.SS, del Presidente della Regione Puglia, del Presidente della Provincia e dei sindaci dei comuni dell’area ionica, cedendo ai ricatti di un operatore privato che si permette quotidianamente di prendersi gioco delle piaghe della nostra comunità,compiendo solo sgradevoli bluff e azioni incostituzionali, garantendogli come se non bastasse, anche l’esimente penale per i propri comportamenti illeciti.
Il Ministro Urso, durante l’incontro ministeriale svoltosi in data 17 Novembre c.a., comunicò alle OO.SS l’obiettivo di dover garantire la tutela dell’interesse generale, subordinando i finanziamenti pubblici ad un autorevole intervento dello Stato nella gestione di Acciaierie d’Italia.
Tale “autorevole” intervento si è trasformato in una resa incondizionata davanti ai privati e “l’interesse generale”, per il governo, coincide con quello predatorio e offensivo dell’attuale gestione societaria che porterà alla chiusura definitiva dello stabilimento, senza che ci sia stato alcun risanamento ambientale e cancellando di fatto l’esistenza di ventimila famiglie.
Le scriventi organizzazioni, pertanto, non solo confermano la mobilitazione prevista per il giorno 11 Gennaio p.v. e concordata con le Istituzioni locali e regionali, ma altresì proclamano:
SCIOPERO DALLE 23 DEL 10 GENNAIO ALLE 07 DEL 12 GENNAIO 2023
Entro domattina sarà divulgata la programmazione delle assemble di tutti lavoratori, comprese quelle plenarie esterne per i lavoratori in cigs, i lavoratori ILVA in AS e degli appalti per condividere con i dipendenti le modalità organizzative della grande mobilitazione a Roma.
Le Segreterie di Fiom, Uilm e Usb unitamente alle Rsu non si renderanno complici di questo ennesimo scempio compiuto sulla pelle dei lavoratori e lo contrasteranno con tutta la propria determinazione.
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