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Gran Bretagna. Inizia lo sciopero dei ferrovieri. Per cinque giorni il paese paralizzato

In Gran Bretagna è iniziato oggi il primo dei cinque giorni di sciopero nazionale dei ferrovieri che determinerà la chiusura di gran parte della rete ferroviaria britannica, lasciando solo un servizio minimo per i pendolari che utilizzano linee urbane e interurbane. Intanto il Financial Times afferma che nel 2023 la Gran Bretagna sarà l’economia con la recessione più pesante di tutti i paesi a capitalismo avanzato.

Circa il 20 per cento dei treni previsti in circolazione e gli orari di funzionamento programmati saranno ridotti tra le 7:30 e le 18:30. I membri del sindacato ferroviario, marittimo e dei trasporti (Rmt) della Network Rail e altre 14 sigle del settore ferroviario sciopereranno per due periodi di 48 ore, a partire da oggi e di nuovo da venerdì. Come riporta la stampa locale, si tratta degli scioperi ferroviari “più dirompenti di sempre”. Gli utenti abituali del servizio, quindi, sono stati invitati a viaggiare solo se necessario.

I sindacati dovrebbero intraprendere un’azione legale contro le “leggi anti-sciopero” proposte dal primo ministro britannico Rishi Sunak. La legislazione all’esame di Sunak estenderebbe i piani già annunciati dal governo che prevedono l’imposizione di livelli minimi di servizio per quanto concerne i trasporti pubblici, e ciò potrebbe essere esteso a tutto il settore pubblico sino a includere i lavoratori del Servizio sanitario nazionale (Nhs), il personale delle ambulanze, gli insegnanti, gli operatori di frontiera e i vigili del fuoco. La nuova legislazione potrebbe essere introdotta poco dopo la riapertura dei lavori del Parlamento prevista lunedì 9 gennaio, anche se è altamente improbabile che venga adottata prima dell’estate.

Nell’anno appena cominciato, secondo la maggioranza degli economisti consultati dal Financial Times,  la Gran Bretagna farà i conti con una delle peggiori recessioni economiche tra i paesi a capitalismo avanzato, con le famiglie che pagheranno a caro prezzo i fallimenti politici del governo. Più di quattro su cinque degli economisti intervistati dal FT si aspettano che il Regno Unito rimarrà indietro rispetto agli altri paesi del G7, con il Pil già in calo e destinato a farlo per gran parte o per tutto il 2023. Lo shock inflazionistico causato dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina persisterà più a lungo nel Regno Unito che altrove.

 

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