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Verso lo sciopero generale del 17 novembre. Oggi assemblee nei luoghi di lavoro

I lavoratori del pubblico impiego, ancora una volta destinati dal governo al ruolo di bancomat, si preparano allo sciopero generale del 17 novembre. Oggi le strutture di USB Pubblico Impiego saranno impegnate in assemblee, presidi e volantinaggi in tutta Italia, portando in tanti posti di lavoro pubblici un messaggio chiaro in vista dello sciopero del 17.

Gli obiettivi della giornata di lotta sono quello di denunciare il grande imbroglio sui contratti, per dei salari finalmente adeguati al costo della vita, contro il vergognoso taglio delle pensioni, per una stagione epocale di assunzioni nella pubblica amministrazione e per una tutela dei fragili.

Tra l’altro la sentenza del Tar del Lazio ha finalmente smontato quel pezzo della riforma della Pubblica amministrazione che impone ai dipendenti pubblici, in violazione dell’articolo 3 e 32 della Costituzione, di restare reperibili per ben sette ore in caso di malattia, è la rappresentazione plastica delle bugie e della bieca propaganda costruita nel corso degli anni sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici pubblici.

Tralasciando in questa sede il tema della trattenuta sulla malattia,  ulteriore e grave elemento di disparita rispetto al privato, ciò che ci preme evidenziare è che questo castello di menzogne, da subito contrastato da USB, in realtà non si è mai fermato perchè ogni governo, ogni Ministro si è sempre sentito in diritto di proseguire nell’opera di smantellamento della Pubblica Amministrazione, utilizzando ad arte una vera e propria criminalizzazione dei dipendenti pubblici.

E l’attuale governo, con l’attuale Ministro continua a recitare lo stesso copione: come d’altronde definire la propaganda sul posto figo in sostituzione del posto fisso, la propaganda su aumenti contrattuali del 6 percento a fronte di una inflazione che viaggia al 18 percento, la decurtazione dell’assegno pensionistico di migliaia di euro per circa 700.000 dipendenti pubblici, se non come l’ennesimo imbroglio e l’ennesimo schiaffo alla dignitá di qualche milione di lavoratrici e lavoratori?

Lo sciopero del 17 novembre è stato indetto da USB contro rinnovi contrattuali offensivi della nostra dignità, per pensioni adeguate al costo della vita,  per la stabilizzazione dei precari e per un forte piano assunzionale, si arricchisce ora di un ulteriore elemento.

Non sprechiamo l’occasione: incrociamo le braccia il 17 novembre e portiamo le ragioni della nostra dignità sotto le finestre della Funzione Pubblica a Palazzo Vidoni.

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