La Stellantis, ossia la ex Fca/Fiat, sta spingendo 15000 lavoratori ad andarsene dalla propria azienda ed ha chiesto ai propri fornitori in Italia di delocalizzare in altri paesi per abbattere i costi. E’ una situazione fuori controllo ma il governo dorme.
Non sono certo passate inosservate le due ultime iniziative unilaterali della multinazionale “con la testa a Parigi” e i libri contabili in Olanda (altro che made in Italy).
Nel primo caso Stellantis ha invitato alcune aziende fornitrici a delocalizzare la produzione in paesi low-cost per abbattere i costi e già questo sarebbe un fatto gravissimo che andrebbe stigmatizzato subito.
Nel secondo invece, altrettanto grave, l’azienda ha scritto a 15000 lavoratori per invitarli ad accettare l’uscita volontaria ed incentivata, senza alcuna discussione preventiva con le organizzazioni sindacali e le istituzioni. Una situazione del tutto fuori controllo.
Non c’è traccia ad oggi dell’accordo promesso dal Ministro Adolfo Urso e che avrebbe dovuto portare la produzione di Autovetture in Italia a un milione di autovetture.
Anzi la nostra organizzazione continua a registrare segnali sempre più preoccupanti, che però non riescono ancora a determinare alcun sussulto, nè da parte del Governo, figuriamoci da parte delle sigle sindacali firmatarie del CCSL (il contratto collettivo sottoscritto ad hoc da alcune sigle sindacali per la sola Stellantis, in deroga a quello nazionale).
USB quest’oggi ha nuovamente scritto al Governo, inviando prima una richiesta di incontro urgente ai Ministri Urso e Calderone, poi richiedendo alla nona commissione del Senato, per l’industria ed il commercio, di essere ascoltati in un’audizione specifica su Stellantis.
Il sindacato si è detto pronto ad intraprendere un percorso di iniziative, anche di mobilitazione per spingere il Governo ad intervenire su un settore messo oggi in grande pericolo dal comportamento di Stellantis, una multinazionale che fa solo i suoi interessi e che sicuramente non opera nel bene del nostro paese.
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Roberto
e pensare che gli stessi che adesso scrivono queste cose accusavano gli Agnelli di licenziare o spostare produzioni all’estero,adesso c’è questa multinazionale che per i costi insostenibili del nostro Paese fa anche peggio ma è inevitabile chi produce deve guadagnare altrimenti fallisce non c’è scampo.
Redazione Roma
si ma guadagnare alle spalle e sulla pelle della collettività non va affatto bene, al contrario.
Andrea Morabito
purtroppo,!!!, il governo attuale non era in carica durante l’atto di costituzione del gruppo Stellantis, altresì c’è da dire che comunque non sta facendo gran ché per impedire questo scempio, il problema è che l’alta tassazione, la totale impreparazione della classe politica, unità ad una mentalità antiindustriale sta portando il paese verso la tanto idealizzata deindustrializzazione.. ricordiamoci che mentre in Francia il tanto vituperato e condannato, qui da noi, sciovinismo sta proteggendo il mondo industriale e sociale francese a carico del progressivista fesso popolo italiano!.
Davide
mi dispiace solo per i lavoratori ma la exfiat riciclata FCA e ora sottomarca del mega gruppo stellantis vetture riciclate da 20anni vedi panda a costi esorbitanti non hanno nessuna speranza contro le auto cinesi termiche(vedi dr grupe)marchio che importa auto cinesi cresciuto notevolmente e le prossime elettriche che arriveranno
Claudio
perchè non licenziano in Francia dove il costo del lavoro è superiore al nostro ?
Abbiamo politici da quattro soldi … Abbiamo perso la Fiat e tutta l’industria meccanica ..
Roberto A.
A forza di aumentare la pressione fiscale il risultato è questo!
Redazione Roma
Eh si, perchè la ristrutturazione e la desrtificazione industriale del paese sarebbe solo un problema di tasse? Cambiate disco che questo s’è incantato
Sbifo
Macchine elettriche??? 🤣🤣🤣 Dai salite con le chiappe sopra una super mega batteria al litio altro che le radiazioni del cellulare sulle orecchie!!!!
È poi se farete un incidente il litio infiammabilissimo non si spegne e i pompieri staranno li a vedervi sbruciacchiare!
Michele
sarebbe dovuto intervenire il governo precedente e quello ancora precedente, penso che ora sia tardi anche se l’attuale esecutivo non sia esente da colpe. bisogna immediatamente intavolare una trattativa con la multinazionale.
Sbifo
Senza sovranità monetaria le tasse non le può abbassare nessuno infatti: monti, letta, Renzi, Meloni, Berlusconi, sti cazzzzz… Se paghi ogni anno 90 miliardi di soli interessi, (quindi il debito rimane sempre lostesso) nessuno può avere i soldi per il popolo e per aiutare nessuno… La domanda del giorno è :” ma a chi cazzzzz vanno i 90 miliardi che diamo del nostro sangue e sudore???” Hai poveri? Alle aziende??? Ai preti? Mmmmm…. No, no… All’alta finanza ossia gente già strapiena di soldi che ride a crepa pelle….. Ma noi siamo un popolo di merda e non deve sapere…. Quindi pagate le tasse e stiamo a 90 gradi! Anzi 180 gradi!!!
Sbifo
Noi che di motori quindi loto e macchine eravamo i migliori al mondo con invenzioni e macchine uniche…. Che tristezza…. Che amarezza….
Vito
Mi auguro di ritornare presto all’epoca del calesse e cavallo .Quanto è costata la fiat all’Italia ? Gli utili nelle tasche degli Agnelli e i debiti nelle tasche degli italiani.
Alfio
siamo alle solite mosse della scacchiera europea continueranno a mangiarci le pedine per impoverirci industrialmente per poi fare dama il problema che il nostro( giocatore governo) è perdente perché ha vissuto sugli allori senza mai porsi il problema del futuro del paese italia e di chi li votava che amarezza.
Diego Pattarello
vergognoso aver fatto accordo con i francesi ricordiamoci cantieri navali, assassini condannati in Italia e’ protetti in Francia ecc.ecc. a.d. francese presidente ellkan (conta meno di niente) non sappiamo amministrarci e non solo con ex Fiat un po’ d’orgoglio e propri interessi come fanno tutti.
Nicola
Sottoscrivo tutto.Mon era il governo conte in carica quando FCA e’ stata assorbita dal gruppo Peugeot Citroen?Il governo italiano dovrebbe chiedere la restituzione dei tanti miliardi regalati alla Fiat ! Perché Landini,che fa il servo sciocco di Repubblica, resta in assordante silenzio e non protesta a difesa dei lavoratori ex Fiat; probabilmente
Fabio
Povero Marchionne: passo dopo passo si distrugge l’auto italiana! A beneficiarne sono, oltre ai Francesi, gli Spagnoli. Alcune linee di produzione come la Jeep saranno spostate in Spagna. Per capire cosa ancora viene prodotto in Italia sulle auto ci vorrebbe, bene in vista, la dicitura ” made in …”
Romeo
penso che la colpa di tutto questo sia della famiglia Agnelli,e non del governo in carica che sta secondo facendo di tutto per rilanciare il made in Italy smaltellatto dalla politica non certo di destra antinazionalista ,il gruppo Fiat ha sempre ricevuto
soldi dallo stato italiano ho 55 anni e ricordo bene tutti gli aiuti ricevuti
STEFANO BARTOLI
La crisi della ex Fiat parte dalla fine degli anni 60 con l’assorbimento della lancia, passando dagli acquisti di Ferrari, Alfa Romeo e Maserati. Fin quando sei un monopolista tutto va bene…..poi arriva il merdaio europeo e complice la nostra classe politica di inetti e cialtroni. Ecco che il gigante torinese incomincia a scricchiolare
Siamo un popolo di venduti e di merde in quanto abbiamo dato la precedenza alla concorrenza estera disprezzando il prodotto italiano. Abbiamo tolto i finanziamenti statali alle nostre industrie mente i governo tedesco e francese continuavano a foraggiare le proprie industrie automobilistiche. Ormai la frittata è fatta l’italia è il terzo mondo. Benvenuti
Gaetano Morgante
Alle multinazionali di quali sono le conseguenze sociali delle loro scelte non può fregare di meno. A maggior ragione se queste scelte riguardano paesi stranieri rispetto ai proprietari delle partecipazioni. La politica è spesso corrotta da accordi o influenze estranee agli interessi nazionali. Di fatto in un mondo volutamente e stupidamente globalizzato, le industrie spostano la produzione dove la manodopera costa meno, e questo comporta disoccupazione, calo reddituale, calo delle entrate fiscali e quant’altro. Il non aver voluto mettere dei dazi equivalenti al risparmio sul costo della manodopera delocalizzata, ha comportato una decimazione delle industrie europee e contemporaneamente la moltiplicazione delle industrie asiatiche che adesso hanno loro in mano le redini dell’economia mondiale. Quando l’economia prende ordini dalle multinazionali invece di essere lei che impartisce gli ordini, si arriva a questa aberrante situazione.
Carlo
imparate dai Francesi e’ il caso di dire, che in c.d.a. siede un membto che fa capo al geverno come blocco ad iniziative contrarie agli interessi del sistema paese. Noi piu o meno quando ci metteremo a capirlo….. Siamo penosi….sia a dx che a sx.
Giovanni
Arrivati a questo punto non comprero’ e boicottero le auto di Stellantis. Gli OEM tedeschi usano i sub fornitori italiani di componenti, per Qualita’ e Teconologia.
Addio Stellantis! Ingrata a fronte di regalie di miliardi!
Come lo stato francese, lo stato Italiano a fronte di finanziamenti doveva richichiedere azioni in cambio e non regalare!!!
Lollo
Forse l’ esempio green che vuol essere l’ Italia in europa. zero industrie. se il populino non si sveglia, da destra a sinistra, e non chiede di uscire da Bruxelles ci ritroviamo tutti sotto un ponte. mentre le merde mantenute in vitalizio crescono.
Rosario Stracquadanio
il governo francese è dentro l’affare, ed incassa a prescindere il dividendo, che a sua volta diventa una leva da mettere in campo sotto il profilo economico e occupazionale.
Rosario Stracquadanio
l’Italia al contrario della Francia, molti anni fa aveva acquistato dalla Fiat tutto quello che era di proprietà libica, ma poi come ogni cosa ha le sue conseguenze. La Francia è dentro e l’Italia è a noi italiani?
Giosi Alois
Sergio Marchionne aveva fatto cose grandiose in Fiat con operazioni di alta scuola manageriale ritratto cciando una strada che sembrava perduta, ci ha rimesso la pelle ed alla sua morte tutto poi è cambiato….. Della a
Zienda Italia Dell auto tutto è andato perso….
Redazione Contropiano
Era tutto nelle sue “cose grandiose”, a cominciare dallo spostamento dell’asse strategico verso gli Stati Uniti…
Michele
da ex lavoratore del gruppo Fiat ,(ex perché anche l’azienda per cui lavoro tuttora e stata ceduta al fondo kkr ) posso dire che da quando è morto Giovanni Agnelli la Fiat ha smesso di programmare e progettare
Stefano
Tutto ciò senza che ne gli organi preposti al governo ne i sindacati oppongano resistenze o alternative.
Il governo europeo è inesistente ed anziché proteggere il mercato interno si occupa di attività banali e sicuramente non incentivanti a rimanere sul territorio.
La politica fiscale italiana non è sicuramente di aiuto, ma di fronte a quanto sta accadendo e accadrà in un futuro non lontano, sarebbe forse opportuno rivedere le regole, del resto se le aziende hanno la sede fiscale in Olanda perché non incentivare le stesse a rientrare in Italia alle stesse condizioni?
Carlo Grazian
La questione è che non è più un’azienda italiana.
Domenico
penso che la
frittata l’abbia fatta di maio quando ha concesso un prestito alla fiat senza avere un rappresentante dello stato italiano nel consiglio di amministrazione della nuova società Stellantis. Ora bisogna solo recuperare i cocci se il governo italiano ne è capace.
paolor
Ma mentre urliamo agli Agnelli-Elkann di cosa stanno facendo perchè non ci facciamo un’altra domanda: chi li sostituisce? Perchè NESSUN produttore straniero di auto viene in Italia a produrre? Anzi, Jeep, sotto il cappello FCA, lo ha fatto e lo faranno anche Opel, Peugeot e DS, sotto il cappello Stellantis. E gli altri? Perchè non vogliono rischiare una mazza qui da noi? E’ colpa degli Agnelli o del nostro Stato?
E chi vieta al nostro Stato di entrare nel capitale di Stellantis? Lo paghi, così come lo ha pagato lo Stato francese quando ha messo i soldi nell’ex PSA perchè non fallisse, insieme ai cinesi.
A noi piacciono tanto le parole, siamo i numeri uno.
Per la cronaca, sapete quanti lavoratori sono stati licenziati da altre case? E anche a quanti lavoratori, non solo in Italia, è stata proposta una buonauscita, USA compresi?
Siamo in un passaggio epocale e, purtroppo, i lavoratori sono il punto debole che gli Stati devono cercare di proteggere e formare per altre occupazioni, sperando ci siano.
Luigi
tutte le eccellenze italiane sono state svendute hai francesi e compagni io penso sempre uno stato che non ha più una compagnia aerea vuol dire che siamo messi molto male persino il Senegal ha una compagnia aerea l’italia è finita abbiamo avuto una classe politica corrotta
Maurizio
Il paese si merita questo e anche peggio. 4 statali che sostengono questo Governo che regala condoni, vitalizi e spara caxxate tramite i media in loro mani.
Non ho visto un solo camionista protestare per il prezzo del carburante e dei pedaggi autostradali alle stelle.
Italiani pecore. (B)eloni!!! beeee