Così davvero non ci siamo. Siamo appena usciti da un incontro che, a nostro avviso, è stato utile e chiaro.
Proprio mentre discutevamo con le autorità, con fiducia e determinazione, insieme ai nostri compagni e compagne, a bordo della Barhi Yambu — attraccata da poco al terminal GMT e in attesa di caricare, forse, il cannone Oto Melara — i lavoratori saliti a bordo hanno trovato la nave carica come raramente accaduto: sistemi d’arma, esplosivi, munizioni.
A seguito delle foto e dei video scattati, gli ufficiali hanno fatto intervenire la Digos, già presente sul posto, per far cancellare i filmati. Ma non sono riusciti completamente nel loro intento.
Le parole iniziano a non bastare più.
Ci vediamo domani mattina, alle ore 8, in presidio a Ponte Etiopia.
Vedremo lì come andrà.
Se volevate farci arrabbiare, ci siete riusciti.
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Ancora armi a Genova
PRESIDIO A PONTE ETIOPIA ORE 8:00 Domani mattina, venerdì 8 agosto alle ore 8:00, Ponte Etiopia per un presidio L’Unione Sindacale di Base denuncia con fermezza la presenza, a bordo della nave Bahri Yanbu attualmente attraccata nel Porto di Genova, Ponte Eritrea, Terminal GMT di container contenenti esplosivi e mezzi militari chiaramente destinati a scenari di guerra.
Secondo le informazioni in nostro possesso, questi carichi risulterebbero privi della documentazione necessaria per il transito e lo stazionamento all’interno del porto, in violazione delle normative vigenti e dei protocolli di sicurezza.Questa situazione è gravissima e non può essere tollerata.
La mancanza di trasparenza e di controllo da parte delle autorità competenti espone i lavoratori portuali, la cittadinanza e l’intera città a rischi inaccettabili. Non è la prima volta che il Porto di Genova viene utilizzato come snodo per traffici di armamenti opachi, e non possiamo più assistere in silenzio a operazioni che mettono in discussione la legalità e la sicurezza del nostro territorio.
USB, insieme al CALP, chiede l’immediato intervento delle istituzioni competenti per verificare la natura del carico, accertare eventuali violazioni della Legge 185/90 e bloccare ogni operazione che non rispetti i requisiti di legge. Rinnoviamo inoltre la richiesta di istituire un Osservatorio permanente sugli armamenti, che garantisca accesso alle informazioni e responsabilità condivisa tra tutte le autorità coinvolte.
Il Porto di Genova non può essere complice di traffici bellici né terreno di ambiguità. Pretendiamo chiarezza, legalità e rispetto per chi lavora e vive in questa città Genova, 07 agosto 2025 Unione Sindacale di Base Mare e Porti Membro del WFTU/FSM

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Eleonors
Grazie. I Pottuali, sempre i migliori di tutti!!!!
B R A V I S S I M I
Giuliano Luzzi
bravi portuali, siete un baluardo della Democrazia.. Auguri siamo in tanti con voi, non mollate
Alessandro Di Meo
condivido la cosa. Hasta siempre!