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Lo sciopero del 22 settembre rilancia l’indignazione generale contro il genocidio dei palestinesi

Quello del 22 settembre sarà un grande sciopero generale che bloccherà il Paese. I segnali sono ormai talmente forti che non abbiamo più dubbi: saranno milioni i lavoratori e le lavoratrici che si fermeranno”. Ad affermarlo è l’USB in una nota diffusa in queste ore. “Non sono più solo i portuali, dai quali è partito l’appello alla lotta, ma è ormai un fiume in piena che attraversa la penisola e si prepara a sfociare in una enorme manifestazione di protesta lunedì 22 settembre”.

Le mobilitazioni contro il genocidio del popolo palestinese e a sostegno della Sumud Flotilla che continuano ad attraversare le grandi città come i centri minori non si contano più. Nel paese c’’è ormai una ondata di indignazione che sta contagiando tutti, anche quelli che fino a ieri continuavano a rimanere in silenzio ora devono far vedere che dicono e fanno qualcosa. “Non importa, non ci curiamo di loro e dei loro ridicoli tentativi di rincorsa, lasciamo che il fiume li trascini nella direzione giusta” scrive USB. Il riferimento, non scritto, è alla decisione della Cgil di convocare un mezzo sciopero il 19 invece di far convergere le forze sul 22 settembre.

Da ogni parte è salita la voglia di sciopero generale. Le restrizioni odiose della Commissione di garanzia alla fine riguarderanno solo il trasporto aereo e una manciata di aziende: per tutti gli altri lo sciopero sarà regolare e non potranno farci niente.

Molti porti saranno bloccati, sarà la gente a mettersi davanti ai valichi e ad impedire il passaggio, dando una mano ai lavoratori che dentro si saranno fermati. Lo stop così sarà totale.

Anche le città non marittime si fermeranno. Il trasporto pubblico si fermerà in moltissime città, bus e metro non circoleranno, e questo già sarà di fortissimo impatto. Le stesse manifestazioni rischiano di risentirne, e dunque ci sarà da camminare. I ferrovieri saranno in sciopero. Nelle grandi città le manifestazioni punteranno a circondare le grandi stazioni ferroviarie.

Ma a scioperare ovviamente non saranno solo i lavoratori dei porti e dei trasporti. Ci saranno infatti le fabbriche, la logistica, i settori pubblici, la scuola, i vigili del fuoco, il commercio, l’energia. E poi ci saranno gli studenti delle scuole e delle università e faranno la differenza.

Lo sdegno per quello che sta succedendo a Gaza e per la complicità dei governi occidentali, Italia in testa, è trasversale e non ha confini. A colpire sono la reticenza e le bugie dei politici, il racconto vergognoso che saremmo in prima fila negli aiuti e altre amenità simili. Tutti sanno che bisogna rompere le relazioni con uno stato terrorista, a tutti i livelli, cominciando come è ovvio dalle armi, ma passando anche al piano commerciale e diplomatico. Il resto sono chiacchiere. Sanzioni, embargo, rottura: queste le parole che la gente vuole sentire e che verranno gridate nelle piazze dello sciopero generale.

Per la Palestina libera dal fiume al mare, si urla in tutte le piazze. “Con determinazione e responsabilità facciamo che questo fiume di indignazione diventi un mare. Rompiamo gli argini, blocchiamo tutto” afferma Usb.

 

L’elenco delle piazze del 22 settembre, in continuo aggiornamento


L’elenco delle piazze, in aggiornamento

  1. Trento: ore 16:00, Via Piave, Commissariato del Governo  
  2. Bergamo: ore 18:00 Prefettura Via Tasso
  3. Torino: ore 10:30 Piazza Carlo Felice
  4. Trieste: ore 10 al Varco 4 del Porto
  5. Milano: ore 10:00 Piazzale Cadorna
  6. Novara: ore 10:00 Piazza Matteotti
  7. Cuneo: ore 10,00, Piazza Europa
  8. Verbania: dalle ore 17,00 da Palazzo Flaim (Intra) al Municipio di Pallanza.
  9. Pavia: ore 7:30 stazione
  10. Imperia: ore 9:30 Piazza Ulisse Calvi
  11. Genova: ore 8:00 porto, Varco Albertazzi
  12. Bologna: ore 10:30 Piazza Maggiore
  13. Marina di Carrara: ore 10:00, concentramento al porto, ore 18:00 corteo Varco Levante
  14. Firenze: ore 9:00 presso la rotonda di Calenzano
  15. Pisa: ore 9:00 Piazza XX Settembre
  16. Perugia: 9:30 Piazza Vittorio Veneto
  17. Ancona: ore 17:30 Mole Vanvitelliana
  18. Pescara: ore 10:00, Piazza Sacro Cuore
  19. Livorno: ore 6:00 porto, Varco Valessini
  20. Cagliari: ore 9:30, Piazza del Carmine
  21. Civitavecchia: ore 9:30 Porto, Molo Vespucci
  22. Roma: ore 11:00 Piazza dei Cinquecento
  23. Napoli: ore 9:30, Piazza Mancini
  24. Salerno: ore 9:00 Varco Ponente 
  25. Potenza: ore 9:30 Chiesa di Santa Maria (Piazza Aldo Moro)
  26. Cosenza: ore 17:30 Piazzale Loreto
  27. Bari: ore 9:30, Molo San Nicola
  28. Taranto: ore 9:00 Piazza della Vittoria
  29. Lecce: ore 10:00, Piazza Sant’Oronzo
  30. Palermo: ore 10:00, Piazza Verdi
  31. Catania: ore 10:00 Piazza Stesicoro
  32. Ragusa: ore 10:00, Piazza Matteotti
  33. Ferrara: 9:30 Piazzale della Stazione
  34. Rimini: 9:00 Arco D’augusto
  35. Piacenza: ore 17:00 in bicicletta a Piazza Cavalli, corteo ore 18:00 Piazza Sant’Antonio 
  36. Nuoro: ore 15:30, Comune
  37. Formia: ore 9:00 Piazza della Vittoria
  38. Bolzano: ore 15:30 Piazza della Stazione
  39. Modena: ore 10:30 Piazza Grande
  40. Monza: ore 17:00 Piazza Castello
  41. Grosseto: ore 10:00 Piazza Rosselli
  42. San Benedetto del Tronto: ore 13:00 via Francesco Morosini 27 e partenza verso il porto di Ancona
  43. Marghera: ore 10:00 Piazza Giovannacci
  44. Sassari: ore 10:30, Prefettura
  45. Terni: ore 9:00 Largo Don Minzoni
  46. Orvieto: ore 9:30 Piazza Fracassini
  47. Piombino: ore 9:00, Piazza Cappelletti
  48. Bassano del Grappa: ore 18:00 Piazza Libertà

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2 Commenti


  • Alessandro Di Meo

    A mio avviso, chi può prendersi un giorno di ferie o di riposo compensativo e non vedersi trattenere i soldi da amministrazioni spesso colluse coi guerrafondai e con i colpevoli del genocidio in Palestina, potrebbe poi versare la quota non trattenuta ad associazioni a sostegno della causa palestinese (ce ne sono molte e affidabili, dalla Mezza Luna Rossa Palestinese a Emergency).


  • Giulio

    adinolfi, il clerico-fascisa sionista,attacca violentemente Iacchetti per la sua giusta indignazione contro il genocidio. questa e’ la destra: un’accozzaglia di provocatori violenti livorosi pieni di quell’odio che attribuiscono alla sinistra

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