Manifestazioni in quaranta città italiane in occasione dello sciopero generale convocato dall’USB e dai sindacati di base. In aggiornamento…..
A Genova hanno sfilato nel corteo, insieme a migliaia di portuali, lavoratori e studenti, anche gli attivisti Greta Thunberg e Thiago Avila della Global Sumud Flotilla. La relatrice speciale dell’Onu per la Palestina Francesca Albanese è intervenuta in piazza, vicino a lei anche Yanis Varoufakis e Moni Ovadia.
A Roma la manifestazione si è svolta con un presidio di massa sotto Montecitorio dove sono stati letti e commentati i punti centrali della Finanziaria del Popolo in antagonismo alla Finanziaria di guerra del governo Meloni, dopo l’esposizione fatta da diversi interventi la piazza ha votato contro la Finanziaria.
A Bologna diecimila in corteo hanno attraversato la città. Cortei riusciti anche a Milano, Napoli e Torino.
A Napoli è stato calato un grande striscione che rivendica la liberazione del leader palestinese Marwan Barghouti nelle carceri israeliane da 23 anni. In tutte le città oltre le bandiere dei sindacati e delle organizzazioni erano ben visibili tante bandiere palestinesi.
A Milano oltre 15000 persone hanno manifestato per lo sciopero generale. Il corteo è partito da porta Venezia e ha sfilato lungo corso Buenos Aires rompendo un tabù di lungo corso sulla via dello shopping cittadino. Dopo aver bloccato piazzale Loreto si è diretto verso la stazione di Lambrate per poi deviare verso la grande arteria di via Palmanova interrompendo per più di un’ora uno dei più grandi accessi alla città, per sfilare poi nel quartiere popolare di via Padova e concludere al anfiteatro Martesana.
Importante presenza di lavoratori, in particolare della scuola, e una grande partecipazione giovanile dalle scuole e dalle università, indice di una richiesta di risposte e di disposizione a conquistarle con la lotta e la mobilitazione.
A Torino oggi in 5000 hanno sfilato per le strade contro la finanziaria del governo Meloni, uno sciopero generale che viene dopo le grandi giornate del 22 settembre e del 3 Ottobre e che ha visto sfilare i lavoratori e le lavoratrici di USB e di altri sindacati di base – tra cui CUB e Cobas.
La manifestazione è partita da Porta Susa con alla testa uno striscione che riportava uno slogan ormai storico: Abbassate le armi, alzate i salari. A sottolineare la proposta portata avanti da USB di almeno 2000 euro netti in busta paga.
Il corteo ha attraversato la città individuando con precisione tutti gli snodi politici ed economici contigui a questo governo e alla finanziaria. Una prima tappa della manifestazione è stata davanti a Confcooperative, individuata come articolazione locale che spinge sempre più persone precarie a lavorare in condizioni di estremo sfruttamento. Una delegazione è salita negli uffici per portare le proprie rivendicazioni su un documento scritto.
Dopodiché sotto il tribunale di Torino interventi e azioni hanno chiesto la liberazione di Mohamed Shahin, compagno attivo dalla prima ora nelle mobilitazioni in supporto al popolo palestinese nonché imam della moschea di San Salvario. Un pilastro per la comunità araba mussulmana di Torino che è stato arrestato e deportato nel cpr di Caltanissetta, dopo che la destra al governo della regione ha montato un caso mediatico su quello che Shahin ha detto durante una delle tante manifestazioni in supporto della resistenza palestinese.
L’imam rischia di essere rispedito in Egitto dove è ritenuto un oppositore politico dal governo reazionario egiziano, rischia la vita solo per aver detto di stare dalla parte della resistenza in Palestina. Tutta Torino è al fianco di Mohamed Shahin e durante lo sciopero di oggi la sua liberazione è stata una questione trasversale e presente in ogni spezzone. Sul camion di apertura è stata apposta una stampa per richiederne la liberazione immediata.
Sotto il grattacielo di Intesa San Paolo, Potere al Popolo ha condotto un’azione per richiedere la finanziaria del popolo, ovvero che i superprofitti delle banche devono essere utilizzati per finanziare case, scuole, lavoro e sanità.A due passi i gruppi ambientalisti, da Ecoresistenze a Notav, fino a Friday for future, hanno contestato la Nucleo, start-up del nucleare ora sdoganato a tutti i livelli nel nostro paese. Un altro punto importante del corteo è stata la tappa davanti l’Unione industriali, qui le lavoratrici della Ferrero e tanti altri settori sindacali iscritti a USB – tra cui la logistica e gli operai delle fabbriche – hanno letteralmente gridato in faccia ai padroni le proprie vertenze aperte.
A quel punto il corteo si è diviso in due, una parte è andata sotto l’ufficio scolastico regionale dove una delegazione era in trattativa con il direttore contro l’accorpamento di una serie di istituti scolastici che non ha alcun senso né per i professori né per gli studenti, difatti uniti nella lotta durante la giornata di sciopero generale hanno evidenziato le proprie ragioni contro l’accorpamento e contro la scuola gabbia, dove ormai anche la guerra è entrata a gamba tesa. Gli studenti di Cambiare Rotta e OSA hanno fatto, proprio sotto l’USR un’azione contro la leva che dalla Francia all’Italia si vorrebbe reintrodurre.
L’altra parte del corteo ha portato un regalo poco gradito al direttore de La Stampa: letame e slogan per chiedere che si parli in maniera corretta – anche sulle pagine della Busiarda – della liberazione di Mohamed Shahin e della lotta del popolo Palestinese.
A Venezia ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia davanti alla divisione elicotteri della Leonardo. Una volta giunti davanti alla sede, i manifestanti in corteo per lo sciopero generale hanno provato ad avanzare verso i cancelli incontrando il getto dell’idrante della polizia che ha poi effettuato una carica per far indietreggiare i dimostranti.
A Livorno mattinata di presidi e blocchi in varie zone. Ponte Genova, Aurelia, Via del Levante davanti alla fabbrica di armi ex Leonardo.
Qui di seguito alcune foto delle manifestazioni di oggi:
GENOVA





ROMA





BOLOGNA


VENEZIA

MILANO



TORINO


NAPOLI




LIVORNO

PISA


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Sara Costantino
Questa grande partecipazione alle manifestazioni testimonia la forte richiesta verso chi ci governa di prendere iniziative per isolare Nethanyahu e il suo governo al fine di soccorrere i palestinesi che si trovano a fare i conti con l’ inverno e le intemperie che non possono più sopportare nelle tendopoli.
Forte la richiesta di una finanziaria rivolta al popolo italiano abbandonando velleità guerresche contro il nemico immaginario Putin che si sta dimostrando l’ unico diplomatico.
In mancanza di riforme a favore della sanità pubblica, della scuola, della ricerca, del diritto alla casa, dei rinnovi contrattuali che consentano il ripristino del potere d’acquisto reale , tutti i cittadini continuano a perdere diritti e le proteste continueranno a riempire le piazze.
salvatore drago
Mi dispiace che fra loe varie piazze che hanno aderito allo sciopero indetto da USB non venga citata quella di Cagliari, Una manifestazione riuscitissima e partecipata grazie alla convergenza di COBAS SCUOLA Cagliari, COBAS SARDEGNA, e tante altre associazioni e partiti politici. Una manifestazione molto riuscita e partecipata.
Redazione Roma
Salve, alla fine di ogni manifestazione sarebbe bene che qualcuno inviasse almeno una foto al giornale, con qualche riga di resoconto anche meglio. Non possiamo scrivere o pubblicare qualcosa di cui non disponiamo. Grazie