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Ricerca: il “caso Pezzulli” approda alla Camera, ma è solo la punta dell’iceberg

La vicenda di Edwige Pezzulli, astrofisica e divulgatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), nominata Cavaliere dell’Ordine al Merito dal Presidente della Repubblica e pluripremiata per la sua attività scientifica e divulgativa, arriva il 18 novembre alla Camera dei Deputati con un’interrogazione parlamentare firmata dagli onorevoli Carotenuto e Cherchi.

L’atto chiede ai Ministri dell’Università e del Lavoro di verificare perché l’INAF abbia scelto di non prorogare il contratto della ricercatrice, bloccando di fatto il suo percorso verso la stabilizzazione previsto dall’art. 20 del d.lgs. 75/2017, nonostante anni di lavoro e requisiti già in tasca.

La domanda dei parlamentari è netta: perché l’ente ignora una legge che consente la stabilizzazione dei precari e che il Parlamento stesso ha prorogato?

Il sindacato, che ha già diffidato ufficialmente l’INAF, annuncia ricorsi e conferma lo sciopero del 28 novembre e la manifestazione del 29, denunciando che il mancato rinnovo di Pezzulli è l’avvisaglia di una stagione di espulsioni molto più ampia. «Pezzulli è la punta di un iceberg autolesionista» sostiene USB, ricordando che migliaia di precari della ricerca pubblica vivono nella stessa condizione: fondamentali per la produzione scientifica del Paese, ma costretti in una condizione di vita di perenne incertezza, con stipendi tra i più bassi d’Europa nonostante competenze altissime, ed esclusi quando arriva il momento dell’assunzione.

Il paradosso è evidente: l’Italia spende anni e risorse per formare professionisti di altissimo livello – spesso premiati, riconosciuti, celebrati dal Quirinale – per poi lasciarli andare all’estero a causa di scelte amministrative ottuse e, di fatto, equivalenti a gettare soldi pubblici dalla finestra.

Nella lettera inviata al Presidente Mattarella, USB parla di «ottusità dirigenziale» e avverte: senza un intervento immediato, il sistema ricerca rischia di perdere una generazione di talenti già formati e già giudicati eccellenti dallo Stato stesso.

Il caso Pezzulli, oggi all’attenzione del Parlamento, è dunque solo un simbolo. La domanda che rimbalza nelle aule istituzionali e tra i ricercatori è semplice e scomoda: se neppure una Cavaliere della Repubblica viene trattenuta, che speranze restano per tutti gli altri?

link al comunicato USB 

link all’interrogazione parlamentare

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