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Rimini. Parla di sicurezza, la Marr licenzia un Rls

Tempi duri per i diritti dei lavoratori e per l’agibilità democratica all’interno dei posti di lavoro. In genere a finire sotto la scure dei licenziamenti politici sono gli attivisti sindacali delle sigle di classe, di base o indipendenti, come è successo in questi ultimi anni nel settore del trasporto ferroviario. Ma più passa il tempo più la tolleranza dei padroni si abbassa e la scure colpisce rappresentanti di altre realtà sindacali meno conflittuali, almeno a livello nazionale. Di pochi giorni fa il caso di un lavoratore della Marr S.p.A ed esponente della Filcams Cgil licenziato in tronco dall’azienda perchè parlando dei rischi che corrono i lavoratori avrebbe messo la società in cattiva luce. Anche se il dirigente della Cgil non aveva indicato responsabilità precise ed era stato vago nella sua denuncia, non riferita in particolare alla Marr. Di seguito il comunicato del sindacato:

 

Marr S.p.A. ha licenziato con effetto immediato il dirigente sindacale Filcams Cgil ed RSL ANTONIO URBINATI, dipendente presso Marr 1, da sempre impegnato a livello sindacale per sostenere i diritti dei lavoratori MARR e per portare avanti le giuste battaglie per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Antonio, nell’esercizio della libertà di espressione sindacale, aveva rilasciato ad un giornale locale delle dichiarazioni relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro ed alle potenziali situazioni che possono verificarsi nell’ambito del lavoro appaltato.
Nei giorni successivi Marr ha contestato disciplinarmente Antonio per le dichiarazioni rese. Antonio aveva chiarito che quelle dichiarazioni non si riferivano a Marr ma alle situazioni che vanno monitorate nei luoghi di lavoro e nel lavoro appaltato.
MARR SPA NON HA ACCETTATO LE GIUSTIFICAZIONI DI ANTONIO ED HA INVECE DECISO DI LICENZIARLO.
Filcams Cgil chiede l’immediata reintegra nel posto di lavoro di Antonio Urbinati. Filcams Cgil gli esprime la massima solidarietà e si batterà in ogni sede perché venga rispettata la libertà di opinione e di critica sindacale.

ART. 21 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Chiediamo a tutti i lavoratori di partecipare alle iniziative di mobilitazione contro questo grave precedente.

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